##Da Roma verso Est: opportunità in Eurasia per business italiano

Un forum a Roma. Nei panel nomi emergenti della politica

GIU 15, 2018 -

Mosca, 15 giu. (askanews) – Eurasia è pensare più in grande: 20 milioni di metri quadrati, con il 14% della superficie mondiale (terra ferma) e un mercato in piena evoluzione, con Paesi che producono petrolio, e anche ricchezza. A Roma se ne occupa oggi un seminario, che annuncia la partecipazione di nomi emergenti della politica italiana e rappresentanti importanti del mondo eurasiatico.

Nei panel compare Laura Castelli, vice ministro all’Economia e finanza, Sergey Razov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Askar Kishkembayev, capo Segreteria del ministro dell’Economia e della Politica finanziaria Commissione economica eurasiatica, Matteo Luigi Bianchi, deputato Lega Nord. A tirare le conclusioni sarà Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e presidente della associazione Conoscere Eurasia, le cui iniziative in collaborazione con Roscongress, sono diventate ormai un passaporto economico per chi vuole investire a Est. A partire dall’ultimo Spief, la Davos russa conclusasi a San Pietroburgo a fine maggio. Con una presenza significativa italiana, proprio grazie a Conoscere Eurasia.

Nel 2010, la Russia, la Bielorussia e il Kazakistan hanno formato l’Unione doganale euroasiatica. Nel 2015 è nata l’Unione Economica Eurasiatica (EAEU) per promuovere il libero flusso di beni, servizi, lavoro e capitali: vi hanno aderito anche l’Armenia e la Repubblica del Kirghizistan. Erevan, Astana e Bishkek hanno dovuto quasi raddoppiare le loro tariffe esterne medie per attuare la tariffa esterna comune, entrando però in un mercato da oltre 182 milioni di persone.

Dall’inizio degli anni 2000, la crescita economica eurasiatica è stata in media più rapida della crescita mondiale e della crescita in Europa e negli Stati Uniti. Lo sviluppo di una forte dipendenza reciproca tra Cina, Asia in via di sviluppo e Asia orientale in termini di commercio intraindustriale e riesportazione di beni finali è stata accompagnata da un aumento degli scambi commerciali con altri produttori di energia eurasiatica in Medio Oriente, Russia e Asia-Caucaso.

Lo scopo dell’Unione economica eurasiatica (EAEU) è creare un mercato unico. E nell’ultimo decennio la EAEU ha compiuto incredibili progressi nel diventare un organismo integrato, oltre a essere parte di un più ampio processo globale di regionalismo economico che sta modellando la competitività. Tra i Paesi più interessanti nella Eaeu c’è il Kazakhstan.

Secondo le previsioni degli esperti sentiti da askanews, nei prossimi anni l’industria mineraria del Kazakistan prevede una crescita costante, sostenuta da un aumento dei prezzi per i metalli di base e dalle trasformazioni legislative attuate nel 2017. I principali indicatori del 2017 segnano un incremento del 9,3% dell’industria mineraria di Astana e del 5,1% per quella della trasformazione, la produzione di minerali di metalli non ferrosi e minerali di ferro è aumentata rispettivamente dell’8,2% e del 6,9%; la produzione di metalli ferrosi è aumentata del 6,6% e quella dei metalli non ferrosi del 5,5%.