L’Italia e la sfida con Merkel sulla Bce (La Stampa)

Secondo le confidenze della cancelliera a Davos

MAR 1, 2018 -

Roma, 1 mar. (askanews) – “Per la Merkel l’Italia è irrilevante, indipendentemente dal colore politico”: è quanto è emerso in “un incontro ristretto” a Davos in cui è stato chiesto alla cancelliera tedesca “di fare un confronto fra Donald Trump e Silvio Berlusconi”. E’ quanto racconta Mario Platero, storico corrispondente da New York per il Sole24ore, che con questo retroscena inizia la sua collaborazione con La Stampa.

“Nelle sue riflessioni la Merkel è andata al di là di Berlusconi e ha finito con l’esprimere un parere poco lusinghiero nei confronti dell’Italia. Cosa che aiuta a rispondere a una preoccupazione che ho sentito negli ultimi giorni fra economisti e finanzieri americani: come andranno crescita e riforme nel nostro Paese dopo le elezioni? E la costruzione della casa comune europea? Soprattutto, potremo ostacolare la nomina di Jens Weidmann alla guida della Bce quando l’anno prossimo scadrà il mandato di Mario Draghi?”, si domanda Platero.

“Ce la farà dunque l’Italia a resistere alla Merkel visto che, secondo ‘Die Welt’, la cancelliera avrebbe già fatto un accordo con i socialdemocratici (e con portoghesi e spagnoli) per candidare il capo della Bundesbank?”, aggiunge. “La partita con la Germania per il nostro nuovo governo sarà durissima se non impossibile”. “Berlusconi rappresenta un Paese trascurabile – avrebbe detto Merkel nel suddetto incontro – Questo conferma che la Merkel ci considera strutturalmente deboli. E se vorrà imporre la nomina di Weidmann contro di noi, lo farà senza pensarci due volte”.

Red