Italiani scomparsi in Messico, ricercati 3 agenti di polizia

Altri 4 fermati: "hanno confessato di averli ceduti a criminalità"

FEB 27, 2018 -

Roma, 27 feb. (askanews) – Tre agenti di polizia messicani presumibilmente coinvolti nella scomparsa di tre cittadini italiani nello stato di Jalisco, sono ricercati dalle autorità locali: lo ha annunciato ieri la procura della Repubblica del Messico. Altri quattro agenti, tra cui una donna, sono già stati arrestati per aver causato la scomparsa dei tre italiani – Raffaele Russo, suo figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino – il 31 gennaio scorso.

Questi agenti “hanno confessato di avere consegnato (gli italiani) a membri del crimine organizzato di Tecalitlan”, una città di 16.500 abitanti situata a circa 600 chilometri a Ovest di Città del Messico, ha dichiarato durante una conferenza stampa il procuratore di questo Stato, Raul Sanchez.

I quattro poliziotti, che non avevano denunciato l’arresto degli italiani, sono accusati di “sparizione forzata di persone”. “Ci sono altri poliziotti coinvolti” come pure “altri cittadini”, ha detto ieri il segretario del governo di Jalisco, Roberto López.

Secondo le autorità locali, i tre italiani erano in Messico per vendere generatori e utensili elettrici. Il figlio di uno di questi tre cittadini originari del napoletano ha dichiarato alla stampa che erano stati venduti a gruppi criminali “per 43 euro”.

Il registro nazionale delle persone scomparse in Messico indica che nel 2017 sono mancate all’appello 2.917 persone nello stato di Jalisco. In tutto il Messico le persone scomparse sono invece 33.153 persone, tra cui 197 stranieri.

Red