Brexit? “Come scambiare pasto di tre portate con un pacchetto di patatine”

Lo ha detto l'ex direttore del ministero del Commercio di Londra

FEB 27, 2018 -

Londra, 27 feb. (askanews) – L’ex direttore generale del dipartimento del Commercio britannico ha paragonato il progetto del governo di Londra di allacciare rapporti commerciali con la Ue dopo la Brexit con lo scambio di un pasto di tre portate con un pacchetto di patatine. Tutto ciò a poche ore da un importante discorso del suo ex capo, il ministro del Commercio internazionale Liam Fox, sui vantaggi di una politica commerciale indipendente.

Martin Donnelly, che fino a marzo 2017 era il più alto dirigente del dipartimento del Commercio internazionale britannico, ha criticato il progetto di lasciare il mercato unico Ue dopo la Brexit a marzo 2019. “Cediamo un pasto di tre portate, che sono la profondità e l’intensità della nostra relazione commerciale nell’Unione europea e con i partner ora, per la promessa di un pacchetto di patatine in futuro” ha detto Donnelly alla radio della Bbc. E ha aggiunto che qualunque accordo commerciale stretto fuori dalla Ue “non compenserà quello a cui rinunciamo. Basta fare i conti, non mi pare che tornino”.

Tra qualche ora il ministro del Commercio internazionale Fox terrà un importante discorso sui vantaggi di una politica commerciale autonoma. Fox, paladino della prima ora dell’uscita dalla Ue, criticherà la decisione del partito laburista di appoggiare la permanenza nell’unione doganale con la Ue, una scelta che limiterebbe la possibilità per Londra di stringere accordi commerciali all’esterno e di adottare politiche di sviluppo. “Dovremmo obbedire alle regole senza poter dire la nostra su come queste regole vengono scritte e ci troveremmo in una posizione peggiore di oggi” dirà il ministro. “Sarebbe una svendita totale degli interessi britannici”.

Citando la Turchia, che ha un’unione doganale cone la Ue, Fox dirà che un accordo di questo tipo “rimuoverebbe gran parte degli incentivi per altri Paesi a stringere ampi accordi di libero scambio con la Gran Bretagna, se non saremo ing rado di cambiare le regole in interi settori della nostra economia”. “Il prezzo inevitabile di tentare dio negoziare con un braccio legato dietro la schiena è che diventeremmo meno attraenti per potenziali partner commerciali e rinunceremmo a molte delle opportunità che ci si presenterebbero altrimenti”.

(fonte Afp)