La Svizzera si infiamma su canone radio-tv, si voterà il 4 marzo

Svizzeri chiamati a decidere se abolirlo o meno

GEN 19, 2018 -

Roma, 19 gen. (askanews) – Il prossimo 4 marzo si voterà in Svizzera su un tema che già da mesi infiamma l’opinione pubblica elvetica: si tratterà di dire “sì” o “no” al canone radiotelevisivo, attualmente in vigore ma che i promotori dell’iniziativa vorrebbero abolire, perché limitativo della concorrenza sul mercato dei media.

Governo e parlamento svizzeri invitano a bocciare la cosiddetta “Iniziativa No-Billag”: uno smantellamento del servizio pubblico radiotelevisivo nuoce alla qualità e alla pluralità dei media in Svizzera e favorisce l’espansione sul mercato di gruppi stranieri. A subirne le conseguenze più gravi sarebbero soprattutto le radiotelevisioni della Svizzera italiana e della Svizzera francese, che non avrebbero più i mezzi finanziari per sopravvivere.

Se fino a dicembre il “sì” sembrava ancora in vantaggio, con il nuovo anno la tendenza sembra essersi invertita. Secondo il primo sondaggio del 2018 condotto da Tamedia, “No-Billag” verrebbe respinta con il 59% di “no” all’iniziativa che intende abolire il canone radio-tv. I favorevoli sarebbero il 40%. Ancora un 1% di indecisi. In Ticino la percentuale dei “no” è del 58%, mentre si oppongono a questa modifica costituzionale il 63% nella Svizzera romanda, il 57% nella Svizzera tedesca.

L’iniziativa gode dell’appoggio soprattutto degli elettori dell’Udc (73%), il partito della destra più radicale e nazionalista. L’iniziativa è invece respinta dalla maggioranza dei simpatizzanti degli altri partiti. Il sondaggio è stato realizzato su internet il 15 di gennaio scorso. Vi hanno partecipato 15.197 persone originarie delle tre regioni linguistiche.

Attualmente il canone radio-tv ammonta a 451,10 franchi svizzeri, pari a 414 euro.