Amazon porterà l’assistente vocale Alexa negli uffici

Versione for Business, integrata con Windows e altre piattaforme

NOV 30, 2017 -

New York, 30 nov. (askanews) – Amazon vuole trasformare la sua assistente virtuale Alexa in una risorsa per gli uffici, e punta a far diventare il mondo del lavoro il secondo maggior settore di utilizzo del suo strumento, dopo la casa. A dare la notizia è stato Werner Vogels, chief tecnology officer dell’azienda, nel corso della Amazon Web Services re:Invent, la conferenza annuale dedicata alla divisione che si occupa di cloud.

Fino ad ora, la casa era il segmento di mercato su cui Amazon aveva puntato, lanciando Echo, uno speaker con strumento di riconoscimento vocale (Alexa, appunto) integrato. Era il 2014. Adesso con Alexa for Business il gruppo offrirà una serie di servizi integrati con Windows e altre piattaforme usate negli uffici.

La banca d’investimenti Rbc Capital Markets aveva previsto che entro il 2020 i device Alexa in uso nel mondo saranno 128 milioni, e che nello stesso periodo i device a riconoscimento vocale potrebbero portare ad Amazon entrate per più di 10 miliardi di dollari. Ma gli sforzi per allargare l’utilizzo di Alexa agli uffici si sono moltiplicati ora che la concorrenza con gli altri assistenti virtuali – come Siri di Apple e Cortana di Windows – si è fatta più intensa (Windows 10 per esempio consente di parlare a Cortana e ricevere risposte audio, anche in ufficio). E’ stata proprio la consapevolezza di questa pressione a spingere Amazon a investire sempre di più in questa sua divisione, assumendo centinaia di ingegneri.

E se Amazon pensa a portare Alexa nel mondo del lavoro, Google pensa a dare del filo da torcere ad Amazon: Alphabet starebbe infatti valutando l’ipotesi di unire Nest, la sua divisione dedicata alla casa, all’unità hardware di Google. Una mossa che va in senso opposto rispetto al passato, quando cioè le attività di Google erano state frammentate in diverse unità. All’epoca, l’amministratore delegato Larry Page aveva detto: “Le aziende Alphabet dovrebbero essere indipendenti, e sviluppare ciascuna il proprio brand”.