Le cooperative sociali a Lipetsk, esperimento che piace al Cremlino

Nella mecca degli investimenti in Russia, voluta da Merloni

NOV 4, 2017 -

Mosca, 3 nov. (askanews) – Lipetsk è terra di esperimenti in Russia, che piacciono al Cremlino. Non solo la mecca degli elettrodomestici, da dove Indesit ai tempi d’oro era diventata il marchio italiano, famoso in Russia più della Ferrari. Lipetsk è un punto di partenza. Lo è stata per le zone economiche speciali, poi declinate nella Federazione russa su altri meridiani e paralleli. E oggi lo è per le cooperative sociali. L’iniziativa ha una forte rilevanza per le fasce di popolazione più debole, che negli ultimi mesi hanno sofferto più di altri la crisi. “Tutte le famiglie e gli anziani che hanno un orto, un pezzo di terra, coltivano prodotti che poi vengono ritirati dalle cooperative” spiega Vittorio Torrembini, console onorario. “I prodotti sono confezionati e venduti nei mercatini della regione. In questo modo gli anziani integrano la pensione di parecchio. Questo è stato un primo esperimento”.

Sulla base di queste cooperative è stata inoltre creata una cooperativa di credito: “si danno dei piccoli crediti con interessi passivi che vengono restituiti in modo molto semplice” continua Torrembini. “Un po’ quello che accadeva in Italia all’inizio del XX secolo. Il movimento cooperativo, quello vero, non quello dei tempi di Mussolini. L’esperimento sta funzionando bene. Un pensionato di Lipetsk, che prende 13.000 rubli di pensione (200 euro), alla fine del mese arriva a 26 mila (400 euro). La cosa sta avendo un successo spaventoso. È la prima regione dove si sperimenta tutto questo. Due settimane fa Putin non poté atterrare a Lipetsk, benché volesse fare un sopralluogo. Ma lo farà presto. Per il Cremlino è evidentemente un esperimento molto interessante. E se si vuole è l’ultima delle molte invenzioni di Oleg Korolev, governatore della regione di Lipetsk”.

Va detto che la zona è uno dei cuori pulsanti dell’economia russa. A Lipetsk e dintorni si produce il 19% dell’acciaio russo, il 20% di zucchero, il 34% di lavatrici e il 29% di frigoriferi del Paese. Il tutto con solo un milione e 200 mila abitanti.

In effetti Lipetsk ha una vitalità nettamente superiore ad altre regioni russe. “Per un forum sugli investimenti – ricorda il console onorario – al posto di una lunga giornata di interventi e slide, gli amministratori della Regione hanno organizzato una vera e propria caccia ai tesori della Regione, quelli naturalistici e paesaggistici come la riserva naturale “Galicie gora’” o il parco del Don che nella Regione assomiglia ad un torrente appenninico, o ancora quelli storici con le antiche città di Elets, più vecchia di Mosca di quattro anni, o di Zadonsk, o ancora della vecchia stazione di Lev Tolstoj, proprio quella dove concluse il suo cammino terreno. Il tutto secondo il vecchio detto: “meglio vedere una volta che sentirlo raccontare cento volte!””.

Ma al Cremlino, oltre ai tesori naturali, importa il fiorire dell’economia. A partire dal grande kombinat metallurgico – NLMK Group, che rappresenta l’esempio di una società globale, prima sul mercato russo dell’acciaio (16 milioni di tonnellate all’anno) ma con filiali in tutto il mondo, compresa l’Italia, e in particolare Verona – , sino alle Zone economiche speciali, nonchè “i parchi industriali la nostra Indesit (ora diventata Whirlpool) che dello sviluppo industriale della Regione è stata la vera locomotiva. E ancora i tesori dell’agricoltura, con indicatori produttivi di altissimo livello che vedono la Regione ai primi posti nelle varie classifiche federali. Insomma un concentrato di eccellenze che non ha nulla a che fare con il petrolio e il gas”, conclude Torrembini.

Lipetsk all’inizio degli anni Novanta divenne la sede di una delle più importanti scommesse imprenditoriali di Vittorio Merloni, l’imprenditore marchigiano, storico patron di Indesit (recentemente scomparso), ex presidente di Indesit Company e di Confindustria all’inizio degli anni ’80. Oggi è la mecca per investimenti da tutto il mondo, agevolati da politiche statali russe che favoriscono qui l’insediamento delle compagnie straniere.

In particolare la zona economica speciale di Lipetsk ci sono già 47 compagnie insediate, che godono dei privilegi riservati alle società residenti. Le aziende sono rappresentative di 15 Paesi: Giappone, Italia, Belgio, Germania, Usa, Cina, Israele, Svizzera, Paesi Bassi, Ucraina, Corea del sud, Polonia, Russia, Francia e Gran Bretagna. Per un volume di investimenti dichiarati pari a 153 miliardi di rubli (2,3 miliardi di dollari).

La particolarità delle ZES è rappresentata, oltre che dalle agevolazioni fiscali dalla estrema facilità con la quale le aziende residenti possono ottenere i permessi. Anche quelli di costruzione e la gratuità degli allacciamenti alle reti con i terreni; elementi questi che a tutt’oggi, in altre zone non privilegiate, costituiscono un vero e proprio ostacolo agli investitori, sia russi che stranieri.

Il volume di investimenti dal 2005 ha avuto un andamento crescente, con una flessione nel 2012. La Regione è divenuta inoltre un punto importante, non solo russo, ma anche europeo per la produzione di elettrodomestici. Ci sono 22 aziende che coprono il 24% del mercato russo e ben il 13% di quello del Vecchio continente, dando lavoro a 7.000 persone con volumi di produzione pari a 603,45 milioni di dollari.