“Grandi Stazioni” fa causa alla Repubblica Ceca

SET 14, 2017 -

Roma, 14 set. (askanews) – La società italiana Grandi Stazioni – sfrattata lo scorso anno dalla gestione della Hlavni nadrazi, stazione centrale di Praga – chiama in giudizio la Repubblica ceca, chiedendo un risarcimento di 1,2 miliardi di corone, circa 46 milioni di euro.

Lo annuncia questa mattina il quotidiano Lidove noviny che dà notizia di una azione giudiziaria, presentata a metà agosto dalla compagnia italiana e rivolta contro il ministero delle Finanze e di due altre istituzioni pubbliche ceche, Ceske drahy e Szdc, rispettivamente l’azienda ferroviaria di stato e l’ente responsabile delle infrastrutture ferroviarie.

Grandi Stazioni chiede questa cifra come compensazione dei profitti persi. Ceske drahy e Szdc hanno già fatto sapere di considerare infondata la richiesta.

E’ del tutto probabile, nel caso di rigetto della istanza, che la società italiana avvierà una procedura di arbitrato internazionale nei confronti della Repubblica ceca.

A disdire il contratto con Grandi Stazioni è stata nell’ottobre 2016 la Szdc, motivando lo sfratto con il mancato rispetto da parte di Grandi Stazioni dei termini previsti per completare il restauro della Hlavni nadrazi, la storica stazione centrale della capitale ceca. Rimaneva infatti da completare la facciata liberty della stazione – la Fantova budova (dal nome dell’architetto Josef Fanta) – lavori per i quali Grandi Stazioni aveva appena chiesto altri due anni di proroga.

La società italiana – coinvolta nell’opera di riqualificazione della Hlavni nadrazi dal 2003 – già nel 2011 aveva invece concluso il restauro degli spazi interni della stazione, quindi tutti gli spazi commerciali, di cui gestiva l’affitto, e degli ambienti utilizzati dai viaggiatori, dalle sale d’attesa alle biglietterie, dotando lo scalo di un rinnovato ed efficiente sistema di controllo e di sicurezza.