Trump sotto esame nella riunione top secret del Bilderberg

In agenda anche futuro Ue, Nato, globalizzazione, Russia e Cina

GIU 1, 2017 -

Washington, 1 giu. (askanews) – Il misterioso Bilderberg, gruppo super riservato di potenti globali, si riunisce da oggi a domenica nell’Est degli Stati uniti per il suo annuale incontro a porte chiuse, che avrà al centro un esame di meriti e demeriti della nuova presidenza Usa di Donald Trump. Alla riunione partecipano 131 responsabili politici, teste coronate e personalità del mondo economico, bancario e dei media: in agenda figurano il futuro dell’Unione europea e i rapporti transatlantici oltre a un “rapporto sui progressi” della presidenza Trump.

Il gruppo Bilderberg, le cui riunioni segrete hanno generato per decenni tante teorie cospiratorie, si ritroverà a Chantilly, città dello Stato della Virginia, a circa 50 chilometri dalla capitale Washington. Si riunisce ogni anno dal 1954 ed è nato con l’obiettivo di promuovere le relazioni tra Europa e Nord America, ma per i critici è un gruppo di potenti kingmaker che vuole imporre un governo mondiale.

Quest’anno a difendere le iniziative di Trump saranno il ministro per il Commercio Usa, Wilbur Ross, il consigliere per la Sicurezza nazionale, il generale H.R. McMaster e il miliardario della Silicon Valley Peter Thiel, da sempre sostenitore di Trump. I tre avranno modo di confrontarsi con alcuni dei critici più severi dell’inquilino della Casa Bianca, tra cui Eric Schmidt, presidente di Alphabet, casa madre di Google, che a gennaio ha detto che Trump fa “cose malvage”.

Saranno presenti anche l’ex diplomatico Usa Henry Kissinger e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Sei gli italiani presenti: John Elkann (Fiat Chrysler), Fabiola Giannotti (Cern), Sandro Gozi (sottosegretario per gli Affari europei), Lilli Gruber (La7), Maurizio Molinari (La Stampa) e Beppe Severgnini (Corriere della Sera). I tre giornalisti italiani fanno parte di una nutrita pattuglia presente all’incontro, che comprende anche il direttore dell’ Evening Standard George Osborne e Cansu Camlibel, capo dell’ufficio di Washington del quotidiano turco Hurriyet.

Ma per tradizione la stampa non è invitata a coprire l’incontro. “Non è atteso alcun risultato finale, non si prendono appunti e non sarà redatto alcun rapporto” sull’incontro, ha avvertito il gruppo. “Inoltre, non sarà proposta alcuna risoluzione, né ci sarà un voto o un comunicato politico”, è stato spiegato.

Saranno parte del menù dei lavori anche Russia, Cina, proliferazione nucleare, globalizzazione e “guerra sull’ l’informazione”, alla presenza – tra gli altri – del re dei Paesi Bassi Willem-Alexander e dell’ex capo della Cia, John Brennan. Oltre a Brennan partecipano altri due ex rappresentanti della amministrazione Obama: l’ex vice segretario di Stato William Burns e l’ex vice sottosegretario alla Difesa Elaine Bunn. Burns, attuale presidente del Carnegie Endowment for International Peace, ha avvertito che Trump “rischia di svuotare le idee, le iniziative e le istituzioni su cui poggiano la leadership Usa e l’ordine mondiale”. Come ogni anno i manifestanti anti-globalizzazione sono giunti nei pressi del resort dove alloggiano i 131 potenti.

(fonte afp)