Olanda al voto, in corsa 28 partiti e molte idee poco ortodosse

Dal sì a tutte le droghe a partito dei "non votanti"

MAR 1, 2017 -

L’Aia, 1 mar. (askanews) – Legalizzare tutte le droghe, bandire un noto personaggio del folklore olandese di colore da tutte le apparizioni pubbliche, rottamare lo shopping domenicale e introdurre un’app per indicare ai parlamentari come votare. Sono queste alcune delle idee poco ortodosse che sono state introdotte nella campagna elettorale olandese in vista del voto del 15 marzo, dove a contendersi i 150 seggi in Parlamento saranno ben 28 partiti, un record per il Paese.

Mentre il Partito per la Libertà del leader dell’estrema destra Geert Wilders perde terreno nei confronti della formazione del premier Mark Rutte, (ai due schieramenti dovrebbero andare rispettivamente 24-28 e 23-27 seggi), un folto gruppo di nuove formazioni politiche lotta in maniera anche originale per spartirsi gli scranni restanti.

Artikel 1, il più recente tra i partiti, fondato dall’ex conduttrice tv Sylvana Simons per combattere contro il razzismo ha presentato forse quella che è la proposta più controversa: bandire da qualsiasi spazio pubblico un personaggio tipico delle tradizioni natalizie nei Paesi Bassi e in Belgio, Zwarte Piet, che compare nella notte tra il 5 e il 6 dicembre nei panni di un servo moresco, come aiutante di San Nicola che porta doni ai bambini. La proposta è bandire Zwarte Piet e proclamare l’1 luglio come festa nazionale per l’abolizione della schiavitù.

Il partito di tecno-saggi StemNL propone che tutti i cittadini possano indicare cosa votare ai parlamentari attraverso un’app sul telefonino: ricevendo un alert quando è in fase di votazione i cittadini potranno indicare la loro preferenza sulla bozza di legge. Successivamente i deputati StemNL faranno affidamento sull’esito della consultazione per votare. Nel 21esimo secolo “non abbiamo bisogno di un nuovo governo, ma di un nuovo sistema per dare all’Olanda il tipo di democrazia che merita”, scrive il partito sul suo sito.

All’altro estremo dello spettro politico, il NietStemmers, letteralmente partito dei non votanti, che non ha programma politico e intende “non votare per nulla”. “I partiti politici pretendono che i non votanti non esistano. Metteremo fine a questo. Faremo in modo che la voce dei non votanti venga ascoltata. Da adesso i non votanti avranno un seggio in Parlamento”, scrive il partito cercando di fare breccia sui delusi del sistema elettorale che conta 12,9 milioni di aventi diritto.

Esiste poi una gruppo molto nutrito di partiti basati su idee di centro e legate al cristianesimo, dai cristiano-democratici ai conservatori del SGP. Ci sono anche gli evangelici JezusLeeft (Gesù vive), che sul loro sito scrivono di essere “il partito che non aggiunge acqua al vino”. Attualmente con tre seggi il SGP intende bandire lo shopping della domenica in modo che tutti “possano andare in chiesa”. Il partito conservatore che non ha mai eletto una donna in Parlamento dal 1918, quando è stato fondato, vuole abolire anche il lavoro domenicale tranne quello dei servizi essenziali o di atti di carità. Inoltre propone di chiudere i 600 cosiddetti “coffee shop” che vendono cannabis in Olanda e vietare tutte le pubblicità di alcolici.

Il Partito Ultraliberale, all’opposto, lotta per la libertà a tutti i costi e per una minima o nulla interferenza del governo, intende legalizzare la produzione, il commercio e il possesso di tutte le droghe. Fondato nel 1993 è a favore dell’uscita dell’Olanda dall’Unione Europea, dalla Nato e dalle Nazioni Unite.

Il partito 50Plus, fondato per difendere i diritti degli over 50, ha già un seggio in Parlamento e oltre a proposte serie sulle pensioni ha in programma anche un’idea più originale: che vengano aggiunti bagni su tutti i treni.

Secondo gli ultimi rilevamenti il Partito per la Libertà di Wilders sta perdendo terreno, mentre rimonta la formazione del premier liberale Mark Rutte.

Il PVV di Wilders si assicurerebbe dai 24 ai 28 seggi (3 in meno in un mese), mentre il VVD di Rutte tra i 23 e i 27 dei 150 seggi complessivi di cui è composta la camera bassa del Parlamento. In termini percentuali – rileva il sito Peilingwijzer, che riassume sei diversi sondaggi – questo significa che il primo ottiene tra il 15,8 e il 17,6%, mentre il secondo tra il 15,2 e il 16,9%. Secondo l’istituto demoscopico EtnoBarometer, il 40% degli elettori olandesi (12,9 milioni in tutto) di origine turca intende votare per la formazione pro-immigrati Denk (Pensa olandese), come pure il 34% degli aventi diritto di origine marocchina. In generale,il partito punta ai due milioni di olandesi che hanno almeno un genitore nato fuori dai Paesi Bassi e dall’Ue.

(fonte afp)