Raul Castro saluta Fidel: difenderemo la patria e il socialismo

Presidente cubano: vietata qualsiasi forma di culto personalità

DIC 4, 2016 -

Santiago de Cuba (Cuba), 4 dic. (askanews) – Il presidente cubano Raul Castro si è impegnato a “difendere la patria e il socialismo” davanti alle decine di migliaia di persone accorse a Santiago de Cuba per l’ultimo saluto a Fidel Castro, morto il 25 novembre scorso a 90 anni, le cui ceneri saranno interrate oggi, lontano dalle telecamere, nel cimitero di Santa Ifigenia di Santiago, vicino al mausoleo di José Martí, l’eroe dell’indipendenza cubana.

“Di fronte ai resti di Fidel (…) nella città eroica di Santiago de Cuba, giuriamo di difendere la patria e il socialismo”, ha detto Raul, sottolineando che Fidel “ha dimostrato che sì potevamo, sì possiamo, sì supereremo ogni ostacolo e ogni minaccia alla nostra ferma determinazione a costruire il socialismo a Cuba”. Cogliendo di sorpresa molti cubani, Raul Castro ha quindi annunciato che, nel rispetto delle volontà di Fidel, presenterà presto una legge all’Assemblea nazionale per vietare qualsiasi forma di culto della sua personalità. Il fratello ha rivelato che Fidel ha sempre detto che dopo la sua morte “il suo nome e la sua figura non devono essere usati per battezzare istituzioni, piazze, parchi, viali, strade o altri siti pubblici, e che non saranno mai eretti a sua memoria monumenti, busti, statue e analoghe forme di tributo. Il leader della rivoluzione respingeva ogni forma di culto della personalità”

Alla cerimonia hanno partecipato i leader di Venezuela, Nicolas Maduro, Bolivia, Evo Morales, della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso, e gli ex capi di Stato brasiliani Luiz Inácio “Lula” da Silva e Dilma Rousseff. Presente anche la stella del calcio argentino, Diego Maradona. (fonte Afp)