Nagorno Karabakh, Lavrov in Armenia: turchi chiamano alla guerra

La posizione della leadership di Ankara è "inaccettabile"

APR 22, 2016 -

Mosca, 22 apr. (askanews) – La posizione della Turchia nel conflitto tra l’Azerbaigian e l’Armenia sulla regione del Nagorno Karabakh “è totalmente inaccettabile”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in una conferenza stampa nella capitale armena di Erevan. “Le dichiarazioni rese da dirigenti turchi sono totalmente inaccettabili per un semplice motivo: stanno chiamando non alla pace, ma alla guerra”, ha detto.

La Turchia ha promesso il suo pieno sostegno al suo tradizionale alleato, l’Azerbaigian dopo gli ultimi scontri mortali sono scoppiati in Karabakh tra azeri e forze armene il 2 aprile. “Purtroppo, ci siamo già abituati a tali stranezze della attuale leadership turca”, ha aggiunto Lavrov, con evidente riferimento alla questione siriana.

Armenia e l’Azerbaigian hanno ufficializzato lo scorso 2 aprile l’aggravarsi della situazione nella zona del Karabakh: Baku ha denunciato bombardamenti da parte delle forze armate armene, con il Ministero della Difesa armeno che ha riferito di “azioni offensive” dal lato azero. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, il 4 aprile sono state uccise 33 persone, più di 200 ferite. Secondo altre fonti in 4 giorni di scontri le vittime sarebbero più di 75.

Il conflitto tra Armenia e Azerbaigian per il Nagorno-Karabakh è antichissimo. Dopo la Rivoluzione Russa del 1917, il Karabakh fu inglobato nella Federazione Transcaucasica, che ben presto si divise tra Armenia, Azerbaigian e Georgia. Il territorio del Nagorno Karabakh venne rivendicato sia dagli armeni (che all’epoca costituivano il 98% della popolazione) sia dagli azeri. Dopo la conquista bolscevica del 1920 il territorio venne assegnato, per volere di Stalin, all’Azerbaigian e nel 1923 venne creata l’Oblast Autonoma del Nagorno Karabakh.

Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, la questione del Nagorno Karabakh riemerse, si riaccese il fronte militare con conseuenze disastrose per la popolazione. La situazione insoluta si trascina sino a oggi.