Gb dentro o fuori? Le campagne pro e contro la Brexit

Il premier Cameron guida il campo pro-Ue ma il governo è spaccato

FEB 20, 2016 -

Londra, 20 feb. (askanews) – Dentro o fuori dall’Unione europea? Incassato l’accordo con l’Ue per una serie di concessioni nel nome della permanenza della Gran Bretagna nell’Ue, il premier David Cameron ha confermato che il referendum sulla Brexit si terrĂ  il prossimo 23 giugno. La campagna per â€restare’ o â€andarsene’ è giĂ  scattata. Ecco i principali player dei due campi.DENTRO L’UE.DAVID CAMERON guiderĂ  la campagna per tenere il Regno Unito dentro l’Ue, seguito da gran parte degli eletti del suo partito Conservatore. Un gruppo di euroscettici tuttavia si smarcherĂ  dal premier e voterĂ  contro.Il leader laburista JEREMY CORBYN ha liquidato l’accordo con l’Ue negoziato da Cameron come “un’operetta” ma ha detto che farĂ  campagna per il â€sì’ all’Ue nel nome dei benefici che il Paese trae in termini di investimenti, posti di lavoro, garanzie per i lavoratori.Ha promesso di essere “la capofila” della campagna per tenere la Gran Bretagna nel club europeo Nicola Sturgeon, la premier scozzese che è anche leader del Partito Nazionale Scozzese, pro-indipendenza. La Sturgeon non fa mistero del fatto che se al referendum di giugno vincesse il fronte del no all’Ue, la Scozia tornerebbe a votare per l’indipendenza da Londra: e questa volta i secessionisti avrebbero gioco facile.La campagna GRAN BRETAGNA PIU’ FORTE IN EUROPA è il principale gruppo a favore della membership Ue del Paese. E’ guidato da Stuart Rose, ex presidente del gruppo Marks & Spencer ed è membro della Camera dei Lords per i conservatori. Per ora ha tenuto un basso profilo.Molte figure importanti del mondo del BUSINESS si sono giĂ  espresse a favore della permanenza nell’Ue, tra questi il fondatore di Virgin, Richard Branson, il presidente dell’istituto bancario Barclays, John McFarlane, che ha prospettato serie difficoltĂ  per la City di Londra in caso di Brexit.La CASA REALE non ha preso posizione ufficialmente, ma senza pronunciare mai la parola Europa, il principe William, secondo in linea al trono in un recente discorso al ministero degli Esteri ha pronunciato parole viste come segnale a favore dell’Ue. “La nostra capacitĂ  di unirci in azione comune con altre nazioni è essenziale, è la fondamenta della nostra sicurezza e la nostra prosperità”, ha detto il principe.FUORI DALL’UE.MINISTRI. Cinque ministri del governo britannico (che ne conta 22) si sono pronunciati a favore della Brexit: il ministro della Giustizia Michael Gove, il ministro del Lavoro Iain Duncan Smith, il ministro per l’Irlanda del Nord Theresa Villiers, quello per Sport e Media John Whittingdale, oltre al rappresentante del governo in parlamento, Chris Grayling.Il capo del partito euroscettico e anti-Ue Uk Independence Party (UKIP), Nigel Farage, promette scintille in vista del referendum del 23 giugno, giĂ  definito “la nostra preziosa opportunità” per “riprenderci il Paese”. Farage è membro dell’Europarlamento ma alle elezioni dello scorso anno non è riucito a farsi eleggere in patria.Fanno campagna per la Brexit vari movimenti, come “Vote Leave”, “Labour Leave”, “Leave.EU”. Tutti parecchio attivi, ma con complicate relazioni tra di loro.In minoranza, ma qualche voce nel mondo del business si è schierata per la Brexit, come il creatore dell’aspirapolvere James Dyson.Orm-int4