Piazza Affari realizza parziale rimbalzo con europee, Ftse Mib +1,38%

Spread Btp-Bund in area 191 pb. Balzo di Webuild (+12%) dopo conti e piano

MAR 16, 2023 -

Milano, 16 mar. (askanews) – Dopo il crollo di ieri, Piazza Affari conclude con un parziale rimbalzo una seduta in altalena, dominata dalla volatilità. L’indice Ftse Mib ha chiuso con un guadagno dell’1,38% a 25.918,76 punti, mentre l’All Share è salito dell’1,49% a 28.091,10 punti. Recuperi, in alcuni casi più corposi, anche per le altre Borse del vecchio Continente: +1,63% Francoforte, +0,90% Londra, +2,03% Parigi, +1,45% Madrid, +1,96% Zurigo. Lieto finale favorito anche dall’intonazione decisamente positiva di Wall Street. A livello europeo – dopo le rassicurazioni giunte dalle svariate Autorità interessate – sembrano al momento superate le paure di un possibile contagio sistemico a livello bancario, sia in rapporto al caso del fallimento dell’istituto Usa SVB, sia in relazione alle difficoltà della svizzera Credit Suisse. Quanto all’attesa riunione odierna della Bce, l’esito ha confermato le previsioni e ciò che la stessa Eurotower aveva preannunciato, ovvero la decisione di aumentare i tassi di 50 punti base. Con una certa reazione iniziale negativa dei mercati (che in fondo in fondo speravano in un ravvedimento ‘dovish’), poi riassorbita dalle nuove scommesse sulle prossime mosse di politica monetaria, dato che Lagarde ha lasciato aperte le speranze vista l’incertezza del quadro in merito alle prospettive di inflazione. Tra i titoli a maggior capitalizzazione di piazza Affari, si sono distinti in particolare Iveco (+5,73%), Saipem (+3,95%), Moncler (+4,3%), Italgas (+4,2%). Ribassi solo per Tim (-1%), Eni (-1,2%), Mediobanca (-0,4%). Sul listino completo, Webuild ha messo a segno un balzo del 12,10% a 1,77 euro alla luce della diffusione dei risultati 2022 e dell’aggiornamento del piano industriale. Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali si è attestato in area 191 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,15% e quello del suo omologo tedesco al 2,24%.