Visco: l’economia decelera, prudenza sui conti (e sui salari)

Il governatore ribadisce: attenzione a non esagerare sui tassi Bce

FEB 4, 2023 -

Roma, 4 feb. (askanews) – Con l’economia in decelerazione, l’inflazione che resta elevata e un quadro di accresciuta incertezza l’Italia deve mantenere una linea prudente sul Bilancio, passare a misure mirate e temporanee contro il caro energia e intanto portare avanti le riforme previste dal Pnrr. E’ la “ricetta” indicata dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento al 29esimo Congresso Assiom Forex. Le economie di Italia e dell’area euro “sono in decelerazione, dopo risultati largamente migliori del previsto nell’intero 2022” e nello scenario di base, dopo il meno 0,1 per cento del Pil nel quarto trimestre, quest’anno la crescita italiana “si ridurrebbe allo 0,6 per cento, mentre tornerebbe a rafforzarsi nel prossimo biennio”. Intanto l’inflazione, balzata all’8,7 per cento lo scorso anno, si dovrebbe smorzare di due punti percentuali nel 2023 e poi i maniera più decisa nel 2024, per rallentare al 2 per cento nel 2025. Ma, appunto, su queste prospettive persiste “una incertezza molto elevata, anche se gli indicatori più recenti sono migliori delle attese”. E qui il governatore, che come tutti i suoi pari dell’area euro siede nel Consiglio direttivo della Bce, è intervenuto sulle ultime decisioni della politica monetaria. “In questa fase il compito della banca centrale è particolarmente delicato”. La Bce si è mossa per evitare che l’alta inflazione prendesse piede e magari innescasse “una rincorsa tra prezzi e salari”. Ora “l’azione dovrà proseguire”, ma “continuando a ricercare il giusto equilibrio tra il rischio di fare troppo poco” con quello, opposto di spingersi troppo. Il primo potrebbe portare al radicamento del caro vita, ma il rischio di fare troppo potrebbe sfociare in “gravi ripercussioni per l’attività economica e la stabilità finanziaria. Bilanciando questi due rischi – ha sostenuto Visco – l’altro ieri il Consiglio ha deciso di innalzare i tassi ufficiali di 50 punti base e ha annunciato l’intenzione di aumentarli della stessa misura in marzo e ha segnalato che il ritmo di eventuali ulteriori rialzi sarà valutato successivamente”. Frasi non particolarmente polemiche, rispetto a decisioni del Consiglio che alcuni osservatori hanno giudicato un po’ sbilanciate sul versante più intransigente. Eppure i mercati hanno reagito senza drammi agli annunci Bce, secondo alcuni a riflesso delle attese di calo dell’inflazione che, al di là della retorica, finiranno per far moderare il passo della stretta anche all’istituzione di Francoforte. Tornando all’intervento di Visco, il numero uno di Via Nazionale ha anche ribadito che l’onere di affrontare i molteplici risvolti di questa crisi “non può ricadere, come è avvenuto spesso in passato, sulla sola politica monetaria. Autorità europee, governi nazionali e parti sociali, devono essere tra loro coerenti, tenendo conto del contributo che l’azione di ciascuno fornisce al risultato finale”. Per parte sua, la politica di bilancio “può continuare a mitigare gli effetti dei rincari dell’energia redistribuendo risorse, con interventi mirati e temporanei, a favore delle famiglie e delle imprese più colpite”. Invece “vanno evitati slittamenti ripetuti nel processo di consolidamento dei conti pubblici”. E su questo Visco ha ripetutamente dato atto al governo di aver messo in campo una politica “prudente” sui conti. Ma poi ha rivolto i suoi richiami anche alle parti sociali di tutta l’eurozona, affinché “adottino decisioni responsabili: in termini reali la crescita delle retribuzioni trova il suo limite nell’evoluzione della produttività – secondo Visco -. Nel nostro paese, in particolare, dove sia la produttività sia i salari in termini reali ristagnano ormai da troppo tempo, giocheranno un ruolo fondamentale, nel creare condizioni più favorevoli all’attività delle imprese, gli investimenti e le riforme previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Per questo, è il mantra, servono “efficacia e determinazione nella realizzazione degli investimenti e delle riforme previste nell’ambito del Pnrr, utilizzando appieno le risorse del programma Next Generation Eu”. Maggiore crescita economica e minore differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli degli altri principali paesi europei, il famigerato “spread” “renderebbe meno difficile ridurre il peso del debito”. Visco poi ha fornito valutazioni sostanzialmente positive sulla situazione finanziaria di imprese e famiglie, ma qui ha messo in rilievo come tra le aziende vi sia una parte “preponderante” di debiti a tasso variabile, mentre alcuni settori sono particolarmente esposti ai rincari dell’energia. “In prospettiva, quindi, non va escluso un incremento anche significativo delle rettifiche su crediti”. Per l’insieme delle banche la redditività dovrebbe comunque rimanere positiva sui prossimi due anni, anche se potrebbe crescere il numero di quelle che registreranno perdite. Intanto le famiglie, secondo Visco, dispongono generalmente di risorse tali da poter fronteggiare i loro pagamenti. Ma anche qui ha rilevato come negli ultimi mesi siano aumentati i mutui a tasso variabile, “fino a rappresentare, per l’accresciuta onerosità dei finanziamenti a tasso fisso, la maggioranza delle nuove erogazioni”. Infine, un ulteriore elemento di cautela è stato identificato da Bankitalia nei fondi immobiliari: “hanno un indebitamento relativamente elevato, prevalentemente nei confronti delle banche, caratteristica che li rende più di altri una potenziale fonte di contagio – ha detto Visco -. E anche alla luce della forte crescita delle attività gestite da questi fondi, guidata da quelli che investono in immobili commerciali, stiamo avviando approfondimenti specifici”. A fronte di tutto ciò, “il conseguimento di una crescita che sia anche duratura ed equilibrata non potrà prescindere da una efficiente allocazione delle risorse e da una sempre migliore offerta di servizi alle imprese e alle famiglie, all’economia reale per la quale – ha concluso – il contributo degli intermediari e dei mercati finanziari è e resterà fondamentale”.