Just Eat, Contini: in 2022 fatturato in Italia rallenta ma no declino

Accordo con Getir ma "spesa a domicilio per ora marginale, vedremo mercato"

NOV 23, 2022 -

Milano, 23 nov. (askanews) – In un mercato del food delivery che dopo il boom degli ultimi due anni rallenta la sua corsa, Just Eat in Italia “sta registrando una stabilizzazione del fatturato: non è un anno che cresce dell’80% sull’anno scorso però cosa più importante non c’è un declino. Noi abbiamo un momento di rallentamento rispetto all’anno scorso ma se guardiamo a due anni fa c’è stata una crescita importante”. A dirlo il country manager di Just Eat in Italia, Daniele Contini, a proposto dell’andamento della app per ordinare cibo a domicilio a margine della presentazione della sesta edizione della Mappa presentata a Milano nella nuova sede del gruppo. L’altro elemento sottolineato da Contini è che “le persone da un lato stanno facendo scelte più consapevoli su quello che ordinano ma dall’altro c’è anche un aumento dei prezzi, una inflazione che porta a un aumento del valore medio dell’ordine: le persone magari ordinano un po’ di meno ma spendono di più quindi il fatturato cresce a valore e meno a volume”. Sul fronte dei costi il manager ha precisato che “Just eat è una piattaforma che lavora per la maggioranza con ristoranti indipendenti a cui non forniamo servizio di logistica quindi a differenza di altre piattaforme che hanno il costo della logistica su quasi ogni ordine che veicolano, nel nostro caso la maggioranza degli ordini è affidata ai ristoranti quindi noi lavoriamo puramente come piattaforma e questo dal punto di vista economico ci consente di avere degli economics positivi perchè non dobbiamo sostenere i costi fissi della delivery. Anche a livello di gruppo abbiamo un modello ibrido che è assolutamente positivo perchè dal punto di vista della sosteniblità economica si possono bilanciare i due aspetti”. Sul fronte della diversificazione del servizio, è recente l’annuncio di un accordo di Just Eat con Getir, azienda di consegna ultra veloce di prodotti alimentari. Tuttavia la strada di allargare l’attività alla spesa a domicilio oltre che alla consegna di piatti pronti, specie in Italia, è ancora tutta da definire. “Per noi in questo momento la spesa a domicilio è quasi nulla – ha precisato – non abbiamo ancora degli obiettivi per il futuro, almeno per l’anno prossimo non sarà uno degli elementi principali nel senso che lavoreremo per crescere ma dal punto di vista del fatturato non ci sarà un impatto; restiamo focalizzati sul food delivery che oggi rappresenta sostanzialmente la totalità del giro d’affari”. “Se le prospettive diventano positive – ha aggiunto – andremo con più decisione in quella direzione. Bisognerà vedere come l’italia risponderà: ci sono Paesi europei dove la spesa a domicilio è già collaudata l’italia è arrivata tardi, la spesa è già presidiata da alcune catene di supermercati”.