Ocse alza stima Pil Italia 2022 a +3,7% ma taglia 2023 a +0,2%

Rincari energia, alta inflazione e calo redditi frenano domanda

NOV 22, 2022 -

Roma, 22 nov. (askanews) – L’Ocse ha ritoccato al rialzo le previsioni di crescita economica dell’Italia di quest’anno, al più 3,7%, ma ha ulteriormente abbassato la stima sul 2023 al più 0,2%, mentre sul 2024 pronostica una lieve ripresa dell’1%. I dati sono contenuti nell’ultimo Economic Outlook. In un aggiornamento dello scorso 26 settembre l’Ocse prevedeva un più 3,4% del Pil italiano quest’anno e più 0,4% sul 2023, anche in quel caso aveva alzato la stima del 2022 e tagliato quella sul prossimo anno. “Gli alti prezzi dell’energia agiranno come un freno sulla produzione nei settori industriali ad alto consumo, mentre il calo dei redditi reali dovuto all’alta inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e il mercato delle esportazioni sottotono modereranno la crescita della domanda”, afferma l’ente parigino nel capitolo sull’Italia contenuto nel rapporto. “La disoccupazione aumenterà e la partecipazione al mercato del lavoro si ridurrà, mentre l’occupazione si ridurrà nel 2023”, prosegue lo studio. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviuppo economico prevede un tasso di disoccupazione all’8,3% sul 2023 – a fronte del calo all’8,1% del 2022 dal 9,5% del 2021 – e un ulteriore aumento nel 2024 all’8,5%. Per quanto riguarda l’inflazione l’Ocse prevede che raggiunga l’8,1% sulla media di quest’anno nella Penisola, il 6,5% il prossimo e il 3% nel 2024. Il capitolo sull’Italia stima che inizi un calo solo graduale dal circa 10% toccato alla fine di quest’anno. Sempre secondo lo studio “la stretta monetaria sarà in parte bilanciata da maggiori investimenti pubblici collegati al Pnrr. L’attuazione tempestiva di nuovi investimenti, riforme sul completamento sulla legge di concorrenza e l’effettiva natura mirata delle misure di sostegno sull’energia saranno di importanza cruciale -si legge – per sostenere l’attività nel breve termine e gettare le basi di una crescita sostenibile sul medio termine”.