Fmi: fuga investitori dal rischio e possibile crollo prezzi case

E in Cina anche possibili effetti contagio da immobiliare a banche

OTT 11, 2022 -

Roma, 11 ott. (askanews) – Sull’economia globale incombe il rischio di un “inasprimento disordinato delle condizioni finanziarie, che potrebbe venire amplificato dalle vulnerabilità che si sono accumulate nel corso degli anni”. E’ l’avvertimento lanciato dal Fondo monetario internazionale nel Global Financial stability Report, pubblicato in occasione delle assemblee autunnali con la Banca Mondiale. Un elemento specifico riguarda il settore immobiliare, che con la corsa ad alzare i tassi di interesse nello scenario peggiore potrebbe vedere forti cali sui prezzi delle case. E con uno specifico rischio di contagio in Cina al settore bancario. Ma partendo dal quadro generale, “tra accresciute incertezze geopolitiche e economiche, gli investitori – rileva il Fmi – si sono aggressivamente ritirati dalle prese di rischio nel corso di settembre”. E secondo l’istituzione di Washington vi sono “elevate vulnerabilità nei settori dei conti pubblici e delle istituzioni finanziarie non bancarie, mentre le liquidità di mercato si sono deteriorate in alcune classi chiave di asset”. Con il peggioramento delle condizioni nelle ultime settimane, “sono peggiorati snodi chiave di rischi sistemici, come l’aumento dei costi di finanziamento in dollari e l’allargamento dei differenziali sui rischi delle controparti”. L’istituzione riporta un “marcato deterioramento” delle prospettive economiche rispetto allo scorso alla scorsa primavera mentre “diversi rischi al ribasso si sono sedimentati, incluse pressioni inflazionistiche più forti di quanto precedentemente anticipato, un rallentamento peggiore del previsto in Cina a seguito dei nuovi lockdown sul Covid e ricadute supplementari dall’invasione russa dell’Ucraina. Il risultato – prosegue il Fmi – è che il rallentamento dell’economia globale si è intensificato”. Sul comparto chiave delle case, l’aggressivo inasprimento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali, assieme all’aumento dei costi di finanziamento e alla stretta sui criteri di erogazione di prestiti, combinati prezzi a livelli “tirati”, dopo anni di crescita potrebbero avere un impatto molto negativo. “Nello scenario peggiore, i prezzi reali delle case potrebbero calare in maniera significativa, a causa delle pressioni sulla accessibilità economica e del deterioramento delle prospettive economiche”, avverte lo studio. Questo allarme è particolarmente acuto in Cina, dove l’indebolimento dell’economia “ha aggravato un forte calo dei prezzi delle case durante i lockdown e ha esacerbato le tensioni sulle liquidità dei gruppi mobiliari, alimentando dubbi su ampia scala su rischi di insolvenza”, rileva il Fmi. Eventuali fallimenti di gruppi immobiliari potrebbero contagiare il settore bancario, prosegue l’istituzione di Washington, in particolare “banche piccole e di importanza sistemica interna, dati loro ridotti i margini patrimoniali e l’alta concentrazione del rischio sull’immobiliare”. In questo quadro “i policy maker dovrebbero cercare di contenere l’accumularsi di ulteriori vulnerabilità finanziarie. Mentre sulla base di considerazioni specifiche per paese e sulle sfide economiche di breve termine dovrebbero aggiustare strumenti specifici macro prudenziali in modo da intervenire sulle sacche di elevate vulnerabilità”, dice il Fmi. In generale “trovare un equilibrio tra il contenimento dell’accumulo di vulnerabilità e evitare inasprimenti pro ciclici e disordinati delle condizioni finanziarie è rilevante, data la elevata incertezza e il processo di normalizzazione delle politiche in corso”.