Auto, Motus-E: in Italia 32.776 punti ricarica, +2mila in 3 mesi

Il 12% infrastrutture installate non utilizzabile da utenti finali

OTT 10, 2022 -

Milano, 10 ott. (askanews) – In Italia a fine settembre si contano 32.776 punti di ricarica per le automobili, in 16.700 infrastrutture come stazioni o colonnine e 13.225 location accessibili al pubblico. Lo scrive nella consueta rilevazione trimestrale, Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica. Negli ultimi tre mesi si osserva un aumento di 2.072 punti di ricarica, 1.026 infrastrutture e 815 nuove location. Rispetto a un anno fa i punti di ricarica hanno registrato una crescita di 7.982 unità. Il 12% delle infrastrutture installate risulta attualmente tuttavia non utilizzabile dagli utenti finali, in quanto non è stato possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative. Quasi la metà, ovvero il 45%, degli oltre 2.000 punti di ricarica installati in questo trimestre sono punti di ricarica ad alta potenza. Attualmente “il 90% dei punti di ricarica installati è in corrente alternata (AC), mentre il 10% in corrente continua (DC)”, spiega l’Associazione. Guardando alla distribuzione geografica, il 57% circa dei punti di ricarica è distribuito nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro e solo il 20% nel Sud e nelle Isole. In Europa, il nostro Paese è tra i più virtuosi. L’Italia mette a disposizione di 100 automobilisti di auto completamente elettriche circa 21 punti di ricarica, al di sopra della media europea (13) e molti di più di quelli offerti da Germania (10), Francia (12) e Spagna (19). Fanno meglio di noi, tra le grandi, solo Belgio (24) e Paesi Bassi (35). “I numeri mostrano un trend positivo che auguriamo prosegua nei prossimi mesi, grazie anche ai fondi del PNRR”, spiega Motus-E, aggiungendo: “L’Italia deve comunque colmare alcune lacune geografiche per raggiungere una capillarità maggiore e deve sanare il ritardo di installazioni in autostrada. Siamo sulla buona strada, ma dobbiamo accelerare in vista del 2035”.