Intesa Sanpaolo, a pmi di Napoli e Palermo plafond di 500 mln

Laboratorio Esg in collaborazione con Srm e Fondazione con il Sud

OTT 5, 2022 -

Napoli, 5 ott. (askanews) – Accelerare la crescita sostenibile delle imprese del territorio. E’ questo l’obiettivo del Laboratorio ESG (Environmental Social Governance) di Napoli e Palermo, realizzato da Intesa Sanpaolo, Srm – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno e Fondazione con il Sud. L’iniziativa, presentata nell’Innovation Hub della Banca che ha sede nel polo universitario della Federico II nel quartiere partenopeo San Giovanni a Teduccio, punta a favorire gli investimenti orientati ai processi di transizione ambientale, digitale e di governance grazie a un plafond dedicato di 500 milioni di euro destinato alle aziende napoletane e palermitane e, in generale, del perimetro della Direzione regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo. Il progetto, declinato in tutto il territorio nazionale, rientra nel più ampio piano del Gruppo per garantire supporto agli investimenti legati al Pnrr. Nell’evento odierno, introdotto da Federica Tortora, specialista Innovazione di Intesa Sanpaolo, sono state approfondite le opportunità legate agli obiettivi dell’economia circolare e le aree di intervento strutturale per consolidare il posizionamento competitivo delle Pmi. E’ stato anche annunciato che la sede palermitana del Laboratorio ESG sarà ospitata nella filiale di via Cusmano 56. Durante i lavori, Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, ha illustrato le peculiarità del Laboratorio Esg, sottolineando l’importanza di accompagnare le imprese verso modelli di business sostenibili. Carlo Borgomeo, presidente Fondazione con il Sud, e Massimo Deandreis, direttore generale Srm, si sono invece concentrati sulle leve strategiche dell’economia meridionale. Mentre nella tavola rotonda conclusiva, Massimiano Tellini, responsabile Circular Economy Intesa Sanpaolo Innovation Center, si è confrontato con i vertici aziendali di due eccellenze imprenditoriali campane: Salvatore Amitrano, CFO Gruppo Tecno, e Antonio Maria Zinno, amministratore delegato Gruppo Mare. L’iniziativa è nata in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del Gruppo che esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti di ricerca applicata, supporta startup ad alto potenziale e accelera la trasformazione delle imprese secondo i criteri dell’open innovation e dell’economia circolare. Il Laboratorio Esg di Intesa Sanpaolo offre consulenza, informazioni, assessment e identificazione delle azioni per supportare l’intero percorso che le pmi devono intraprendere grazie a partner di eccellenza, in particolare: Circularity, la prima piattaforma di simbiosi industriale dedicata all’economia circolare in Italia che può supportare le imprese a integrare i principi di sostenibilità e di economia circolare all’interno del proprio business; Nativa, la prima B Corp e società benefit in Europa che incorpora il ‘purpose’ nel Dna delle organizzazioni per migliorarne i risultati di business e creare una prosperità durevole e condivisa; CE LAB, che nasce dalla partnership tra Innovation Center di Intesa Sanpaolo e Cariplo Factory per contribuire all’evoluzione del sistema economico italiano e diffondere nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso modelli di economia circolare. “Le iniziative della nostra Banca in tema di sostenibilità, contenimento del cambiamento climatico e – ha detto Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo – responsabilità sociale delle piccole e medie imprese sono numerose e declinate sulle peculiarità delle diverse esigenze dei territori, proprio come il Laboratorio ESG di Napoli e Palermo. Con un plafond di 500 milioni di euro per i processi di transizione e i progetti di economia circolare vogliamo aiutare le aziende meridionali a sfruttare le opportunità del Pnrr e rilanciare il tessuto produttivo locale”. Per Carlo Borgomeo, presidente Fondazione con il Sud: “È una sperimentazione interessante, che può favorire la crescita sostenibile dei territori del nostro Sud. Soprattutto in contesti in cui è presente anche un investimento nella coesione sociale può rappresentare una valida opportunità”.