Mobilità sostenibile, Ranza: la priorità è la domanda dei clienti

Al Salone della CSR confronto su i nuovi modelli di trasporto

OTT 4, 2022 -

Milano, 4 ott. (askanews) – Il rapporto tra mobilità e sostenibilità richiede un cambiamento profondo e deciso nelle scelte degli stakeholder pubblici che valorizzi nuovi modelli di trasporto pubblico e intermodale dando risposte in via prioritaria alla domanda dei clienti, e ripensando le priorità date ai territori. Se ne è discusso nel corso del panel dedicato a “Energia, clima, mobilità: scenari in evoluzione” che si è svolto in Bocconi, a Milano, nel corso della decima edizione del Salone della CSR e dell’innovazione. Al tavolo di lavoro ha partecipato Natalia Ranza, consigliere delegato di Autoguidovie, che con il suo intervento ha condiviso l’esperienza e le azioni concrete che Autoguidovie ha intrapreso in ottica di sostenibilità. “La riduzione del traffico automobilistico ed il passaggio culturale da mezzo individuale a servizio pubblico di qualità deve essere ancora capito e assimilato – ha detto Ranza – Non è una possibilità ma priorità globale. Oggi troppi servizi non sono coperti e i viaggiatori scelgono il mezzo individuale; quindi trasformare i bus a gasolio in bus elettrici non risolve il problema se non si limitano gli spostamenti inquinanti dei mezzi personali. Una riduzione del solo 20% del traffico automobilistico, porterebbe ad un traffico più sostenibile ed a un servizio pubblico più equilibrato economicamente”. In media gli italiani trascorrono in coda 38 ore all’anno. Nel 2020 l’Italia risulta ultima in Ue per gli investimenti pubblici con l’1,9% del Pil rispetto al 2,8% della media europea. Abitudini e retaggi del passato influenzano ancora le scelte di mobilità di molti italiani: 3 persone su 4 utilizzano ancora l’auto per spostarsi in un raggio inferiore ai 10 km. L’impatto che il modello di mobilità ha nel condizionare i comportamenti degli individui e della società è infatti significativo. Non c’è consapevolezza riguardo gli impatti dei mezzi di trasporto scelti e utilizzati quotidianamente per gli spostamenti di persone e merci. Un altro aspetto riguarda la questione della condizione sociale e culturale. Il possesso di un veicolo privato è ancora un elemento rilevante per la definizione dello “status sociale” “Cosa si può e si deve fare: da una parte modificare la domanda di trasporto, cercando di offrire alternative più sostenibili e di cambiare alcune abitudini di comportamento consolidate, dall’altra lavorare per ridurne gli impatti attraverso infrastrutture, mezzi e tecnologie che limitino o azzerino le emissioni – ha proseguito il consigliere delegato di Autoguidovie – Se vogliamo trasportare più passeggeri e incoraggiare chi ancora non lo fa a lasciare a casa l’auto dobbiamo mettere ‘Cliente al centro’ conoscere i suoi bisogni di mobilità, soddisfarli per essere una reale alternativa di viaggi. Sostenibilità vuole dire anche dare una reale alternativa al trasporto privato a fronte di un vantaggio economico e ambientale collaborando come sta facendo Autoguidovie con il territorio creando sinergie con gli Enti. Come Autoguidovie abbiamo studiato tariffe agili per chi fa smart working, abbonamenti annuali agevolati per gli studenti, i Bus2school, e collaborato con le università per sconti ai dipendenti e studenti. Abbiamo una flotta moderna che rispetta l’ambiente e crediamo nell’importanza di dare valore alle nuove idee supportando gli incubatori, come PoliHub, e le più importanti università come Politecnico e Memit Bocconi, per costruire un sistema di mobilità che aiuti lo sviluppo sostenibile”. (nella foto: Natalia Ranza, consigliere delegato di Autoguidovie)