Pil, Istat alza stime: nel 2021 al 6,7%, economia in forte recupero

Deficit-Pil al 7,2%, in miglioramento. Pressione fiscale sale al 43,4%

SET 23, 2022 -

Roma, 23 set. (askanews) – Nel 2021 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a +6,7%, con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile. Sulla base dei nuovi dati, nel 2020 il Pil in volume è sceso del 9%, invariato rispetto alla stima di aprile. Lo ha reso noto l’Istat spiegando che la stima aggiornata dei conti economici nazionali “conferma il forte recupero dell’economia nel 2021, con un tasso di crescita del Pil del 6,7%”. Nel 2021 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 1.782.050 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 6.614 milioni rispetto alla stima di aprile scorso. Per il 2020 il livello del Pil risulta rivisto verso l’alto di 3.660 milioni di euro. Gli investimenti fissi lordi, nel 2021, sono aumentati in volume del 16,5%, i consumi finali nazionali del 4,2%, le esportazioni di beni e servizi del 13,4% e le importazioni del 14,7%. Il valore aggiunto in volume è aumentato dell’11,5% nell’industria in senso stretto, del 21,6% nelle costruzioni e del 4,7% nel settore dei servizi, mentre è diminuito dell’1,3% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca. Nel 2021, per l’insieme delle società non finanziarie la quota di profitto è pari al 41% e il tasso di investimento è pari al 23,1%. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2021 un aumento del 3,7% in valori correnti e del 2,1% in termini di potere d’acquisto. Il contestuale aumento dei consumi privati (+6,9%), ha generato una flessione della propensione al risparmio delle famiglie passata al 13,1% dal 15,6% del 2020. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2021 a -7,2% (-9,5% nel 2020), invariato rispetto alla stima pubblicata ad aprile. In valore assoluto l’indebitamento è di -128.902 milioni di euro, in calo di circa 28,7 miliardi rispetto a quello dell’anno precedente Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -3,7% del Pil. Il rapporto debito-Pil scende al 150,3%. “L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è risultato pari al -7,2% del Pil, in netto miglioramento – ha commentato l’Istat – rispetto al 2020, soprattutto a causa del buon andamento delle entrate e del più contenuto aumento delle uscite”. La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,4%, in aumento rispetto all’anno precedente (era 42,7% nel 2020), per un aumento delle entrate fiscali e contributive (+9,1%) superiore rispetto a quello del Pil a prezzi correnti (+7,3%).