La Bce prevede altri aumenti dei tassi nelle prossime riunioni del Consiglio

Inflazione di gran lunga troppo elevata, resterà sopra target a lungo

SET 22, 2022 -

Bce Roma, 22 set. (askanews) – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea “si attende di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nelle prossime riunioni, per frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative d’inflazione”. Lo riporta il Bollettino economico, spiegando che a settembre l’istituzione ha deciso di alzare i tassi di altri 75 punti base “perché l’inflazione seguita a essere di gran lunga troppo elevata ed è probabile che si mantenga su un livello superiore all’obiettivo per un prolungato periodo di tempo”. La Bce punta a portare i tassi “a livelli che assicureranno un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Anche in futuro – aggiunge il bollettino – le decisioni sui tassi di riferimento saranno dipendenti dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”. Dopo il rafforzamento della prima metà dell’anno “i dati recenti indicano un considerevole rallentamento della crescita nell’area dell’euro, con l’economia che dovrebbe ristagnare nel prosieguo dell’anno e nel primo trimestre del 2023”, rileva la Banca centrale europea nel bollettino economico. I rincari dell’energia “riducono il potere d’acquisto dei redditi delle famiglie e, sebbene si stiano attenuando, le strozzature dal lato dell’offerta continuano a frenare l’attività economica. Inoltre, la situazione geopolitica avversa, soprattutto l’aggressione ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia, si ripercuote sulla fiducia delle imprese e dei consumatori”, aggiunge la Bce. Ad agosto l’inflazione nell’area euro ha raggiunto il 9,1 per cento e “il vertiginoso aumento dei prezzi dei beni energetici e alimentari, le pressioni dal lato della domanda in alcuni settori dovute alla riapertura delle attività economiche e le strozzature dal lato dell’offerta continuano a sospingerla verso l’alto”, rileva la Banca centrale europea, avvertendo che sul caro vita i rischi sono al rialzo. “Le spinte sui prezzi hanno continuato a rafforzarsi e a diffondersi in tutta l’economia e nel breve periodo l’inflazione potrebbe aumentare ulteriormente. Quando le attuali determinanti dell’inflazione verranno gradualmente meno e la normalizzazione della politica monetaria produrrà i suoi effetti sull’economia e sul processo di formazione dei prezzi – prevede l’istituzione – l’inflazione si ridurrà”. “I rischi per le prospettive di inflazione sono prevalentemente orientati al rialzo”, dice ancora la Bce. “Come per la crescita, il rischio principale nel breve termine è rappresentato da un’ulteriore interruzione delle forniture di energia. Nel medio termine l’inflazione potrebbe rivelarsi più elevata delle aspettative a causa di un peggioramento persistente della capacità produttiva dell’economia dell’area dell’euro, di ulteriori rincari dei beni energetici e alimentari, di un incremento delle aspettative di inflazione al di sopra dell’obiettivo del Consiglio direttivo o di aumenti salariali maggiori del previsto. Tuttavia, un’eventuale diminuzione dei costi energetici o un indebolimento della domanda nel medio termine potrebbero ridurre le pressioni sui prezzi”. Voz