Giovedì 15 settembre 2022 - 11:00
Lotta alla Xylella fastidiosa: individuati 18 olivi resistenti
Salov partner del progetto di ricerca Ue Life resilience

Ma cosa è prima di tutto la Xylella fastidiosa? E’ un batterio parassita che può attaccare vari tipi di piante tra cui la vite, il pesco, il mandorlo, gli agrumi, l’oleandro e l’olivo, provocandone in molti casi la morte: una malattia che rappresenta un grave problema ecologico ed economico, in quanto la rapida perdita di esemplari danneggia in modo significativo gli ecosistemi e l’economia rurale dei Paesi della regione mediterranea. Solo in Puglia la Xylella fastidiosa ha causato oltre 1,6 miliardi di euro di danni in 6 anni. Di fronte a questa situazione, diverse organizzazioni di Italia, Spagna e Portogallo, tra cui appunto Salov, hanno partecipato nel 2018 al progetto Resilience cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Life. Al fine di migliorare la sostenibilità delle pratiche agricole, il progetto si è concentrato anche sull’ottimizzazione del sistema di approvvigionamento e utilizzo della risorsa idrica e sulla riduzione dell’impronta di carbonio.
Sono serviti quattro anni di lavoro per individuare i 18 genotipi di olivi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa e l’individuazione di buone pratiche che hanno permesso una consistente riduzione di emissioni di CO2 e dell’impronta idrica. I 18 genotipi individuati si caratterizzano per le ottime proprietà agronomiche – precocità di entrata in produzione, vigoria vegetativa e produttività – oltre a ottimi profili in acidi grassi degli oli. A livello pratico sono emerse informazioni utili per ottimizzare il monitoraggio e controllo della Sputacchina, principale insetto vettore del batterio Xylella Fastidiosa ottenendo una maggiore conoscenza del sistema “insetto” all’interno degli uliveti.
Un aspetto interessante del progetto è quello di aver considerato l’uliveto nel suo complesso piuttosto che la singola pianta di olivo. In quest’ottica, grazie all’introduzione della flora ausiliaria, delle cassette nido e alla corretta gestione del controllo dei parassiti, si è ottenuto un aumento della biodiversità in tutte le aree dell’ambiente agrario. Inoltre, è stato possibile applicare un’agricoltura di precisione grazie all’utilizzo dei dati provenienti dai satelliti e dai droni che hanno aiutato a capire come rendere maggiormente sostenibile l’attività all’interno dell’uliveto. Infine, grazie all’implementazione delle pratiche sostenibili di Life Resilience si è contribuito alla riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e fertilizzanti, nonché a una diminuzione dell’uso di acqua e combustibili fossili, riducendo le emissioni di CO2 di 18.665 tonnellate e l’impronta idrica di 389.375 metri cubi nei 250 ettari di aziende dimostrative dove il progetto è stato implementato (Villa Filippo Berio, El Valenciano, Herdade do Charqueirao).
Salov, nei quattro anni del progetto, ha messo a disposizione il terreno di Villa Filippo Berio per studiare l’implementazione di pratiche sostenibili, il controllo degli insetti vettori, l’aumento della biodiversità e la salute del suolo. Alcuni dei genotipi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa sono piantati negli appezzamenti sperimentali di Villa Filippo Berio e continueranno ad essere monitorati anche ora che il progetto è concluso, per definire la resistenza al batterio e le caratteristiche agronomiche delle future nuove varietà di olivo.
“I risultati ottenuti da questo progetto sono molto interessanti e ci hanno confermato, ancora una volta, l’importanza della ricerca – commenta Fabio Maccari, amministratore delegato di Salov – Consapevoli delle dinamiche e delle esigenze del settore in cui operiamo, oggi più che mai, come Salov, sentiamo la responsabilità di dover contribuire a migliorare l’intero sistema per una produzione olivicola di qualità. In un momento in cui le sfide poste dal cambiamento climatico sono sempre più urgenti, siamo orgogliosi che i nostri terreni possano contribuire ad individuare possibili soluzioni per un’agricoltura più sostenibile e resiliente”.
