Banche, Sabatini (Abi): su sostenibilità coerenza e tempi adeguati

Non caricare banche di compiti impropri. Niente salti. Mancano dati

SET 13, 2022 -

Ambiente Roma, 13 set. (askanews) – Sì a regole volte a minimizzare i rischi derivanti dalla transizione ambientale anche sull’attività delle banche, ma mediante politiche “coerenti, coordinate e proporzionate. E anche attuate secondo una corretta sequenza”. E allo tempo stesso “non si può pensare di caricare il settore bancario di funzioni improprie”, che spettano invece a poteri pubblici o istituzioni. Lo ha ribadito il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini intervevendo ad una tavola rotonda durante la presentazione del Rapporto Italia Sostenibile di Cerved. “Ad esempio oggi in discussione al Parlamento europeo c’è una direttiva sulla deforestazione in cui sono presenti degli emendamenti che caricherebbero le banche di svolgere un ruolo di supervisore, di watchdog, su comportamenti connessi alla deforestazione. Se andiamo avanti di questo passo – ha avvertito – caricheremmo Sulle banche di compiti che non sono loro propri”. Un secondo elemento critico rilevato da Sabatini è quello dei dati. “Anche qui serve un percorso normativo coerente, coordinato e proporzionato. E attuato secondo tempistiche ragionevoli. E non facendo salti. Oggi purtroppo il problema principale è la mancanza di dati, mancanza di dati di buoni qualità, mancanza di standard di reporting. Il rischio – ha detto il Dg dell’Abi – è che otteniamo delle rappresentazioni falsate del profilo di rischio ambientale delle imprese e magari di non fornire a quelle imprese impegnate nei percorsi transizioni proprio le risorse finanziarie” “Il vero problema oggi è il definire una tassonomia di transizione, cioè individuare, aiutare a capire e far crescere la consapevolezza che un profilo ambientale impatta sul profilo di credito”. Secondo Sabatini, inoltre con una attività di consulenza “la banca può aiutare anche in questi percorsi l’impresa e soprattutto le più piccole”. Su un “percorso di transizione verso la sostenibilità garantendo anche le risorse finanziarie necessarie. È un percorso complesso che non si attua in tempi rapidissimi, su cui anche la regolamentazione deve attuare quel principio di proporzionalità per evitare di lasciare indietro qualcuno e quindi – ha concluso – evitare che i costi di questa transizione siano più elevati di quelli che potrebbero essere in una transizione ordinata e proporzionata e coordinata”.