Quando il cibo è buono dopo la data di scadenza: la scelta di Waitrose in Uk

Via "preferibilmente entro" da 500 cibi freschi come già in altre catene

AGO 2, 2022 -

Agroalimentare Milano, 2 ago. (askanews) – In Gran Bretagna è l’ultima catena di supermercati in ordine di tempo ad averlo introdotto: Waitrose da settembre eliminerà la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” dalle confezioni di 500 prodotti freschi, inclusi agrumi, insalate e verdure. L’eliminazione della data di consumo consigliata dalle confezioni punta a ridurre gli sprechi alimentari domestici delle famiglie britanniche, invitando i clienti a utilizzare i propri sensi e il proprio giudizio per scegliere se mangiarli o meno. Quella di Waitrose è una decisione che arriva dopo quelle di Tesco, Mark&Spencer e Morrisons nel Regno Unito e che riguarda solamente quei prodotti che riportano la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”, che non è un limite invalicabile per il consumo degli alimenti a differenza della dicitura “da consumarsi entro”. Come ricorda la normativa europea (Regolamento UE n. 1169/2011 sull’informazione alimentare ai consumatori) la maggior parte degli alimenti preconfezionati, infatti, deve riportare sulla confezione una data e una dicitura di accompagnamento che spieghi se la data indica un limite per il consumo in sicurezza del prodotto (“da usare entro”) o un limite per la sua qualità (“da consumarsi preferibilmente entro”). Nel primo caso si tratta di un indicatore di sicurezza che sostituisce il Termine minimo di conservazione (preferibilmente entro) nel caso di alimenti molto deperibili dal punto di vista microbiologico che potrebbero pertanto costituire, dopo un breve periodo, un pericolo immediato per la salute umana. Proprio partendo da questa normativa, uno studio europeo del 2018 stima che fino a un 10% degli 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari prodotti ogni anno nell’Unione europea sono legati alla data di consumo indicata in etichetta. Parliamo di quasi 9 milioni di tonnellate di cibo, soprattutto frutta e verdura, prodotti da forno, carne, pesce, pollame e latticini. In Italia da un anno a questa parte è la app Too Good To Go, l’app a lavorare in questa direzione con l’iniziativa Etichetta consapevole: la dicitura “Spesso Buono Oltre”, accompagnata da alcuni pittogrammi esplicativi campeggia sui prodotti con il Tmc (termine minimo di conservazione ossia con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”) per incoraggiare i consumatori ad utilizzare i propri sensi prima di gettare un prodotto. L’iniziativa, che la app anti-spreco ha lanciato ufficialmente già in 12 Paesi dell’Unione Europea, nel 2021 in Italia, grazie alla collaborazione con i partner che hanno introdotto l’etichetta consapevole su alcune loro referenze (Bel Group, Fruttagel, Granarolo, Gruppo VéGé, La Marca del Consumatore, NaturaSì, Nestlé, Raineri, Raspini Salumi, Salumi Pasini, Wami) ha consentito di mettere in commercio più di 10 milioni di prodotti, con l’obiettivo di sensibilizzare il consumatore ad utilizzare i propri sensi prima di gettare un alimento con il Tmc passato. Un risultato che Too Good To Go intende almeno triplicare nel 2022: dallo studio portato avanti da Epinion risulta infatti che il 73% delle persone intervistate, dopo aver visto l’Etichetta consapevole di Too Good To Go, si sentono ispirate a guardare, annusare, assaggiare il prodotto prima di gettarlo, contribuendo quindi ad avere un impatto diretto contro lo spreco alimentare a livello domestico e non solo. Grazie ai nuovi partner che hanno aderito al progetto (ABBI Group, Biova Project, cameo, Circular Food, Delicatesse, Eridania, Ferrarini, Gruppo Montenegro, Mielizia, Olio Viola, Roncadin, Vallé) nel 2022 Too Good To Go mira a raggiungere 50 milioni di confezioni con Etichetta consapevole in commercio solo in Italia.