Petrolio, Opec+ conferma i piani di lieve aumento dell’offerta

Da agosto +648 mln barili come da attese. Brent lima cali a 116 usd

GIU 30, 2022 -

Petrolio Roma, 30 giu. (askanews) – Il cartello allargato dei produttori di petrolio, l’Opec+ ha confermato i piani di aumento dell’offerta, leggermente rafforzati nelle ultime settimane in risposta ai recenti aumenti dei prezzi. In particolare i delegati dell’Opec e dei produttori non aderenti, tra cui la Russia, hanno deciso che dal prossimo mese di agosto l’offerta verrà incrementata per 648 milioni di barili equivalenti al giorno. La decisione è in linea con le attese. Ma in realtà queste dichiarazioni avvengono mentre, secondo diversi osservatori, una serie di Stati dell’Opec stentano a tenere il passo rispetto agli aumenti dell’offerta che erano stati concordati. Alcuni non sarebbero riusciti a centrare le quote e anche i produttori chiave, con l’Arabia Saudita sarebbero a livelli tirati e con pochi margini di aumento. Scarse le reazioni sulle quotazoni, che mantengono una dinamica di flebile ribasso. Il barile di Brent cede circa lo 0,2% a 116 dollari. Il West Texas Intermediate si lima in misura analoga a 109,52 dollari. Il cartello petrolifero sta riallargando i rubinetti dopo la stretta operata a seguito del crollo dei consumi di greggio causato da lockdown e misure restrittive, imposte da diversi governi a motivo del Covid. La ripresa dell’offerta è stata condotta con il misurino e l’obiettivo di mantenere alte le quotazioni. Ma nel contesto di elevata inflazione si teme che il persistere dei prezzi a livelli sostenuti, con il rischio di ulteriori aumenti causati dalle sanzioni contro greggio e gas russi da parte di Usa e paesi europei, possano finire per compromettere la crescita economica. Su questo peraltro vi è un intricato snodo di questioni geopolitiche. La maggioranza delle economie emergenti e degli Stati dell’Opec non hanno voluto associarsi a Washington e Ue nelle sanzioni contro la Russia a seguito del conflitto in Ucraina. E molti Stati Opec considerano Mosca un nuovo importante alleato nelle strategie sui prezzi del petrolio. Potrebbero risultare quindi poco propensi alzare l’offerta per compensare eventuali cali dalla Russia, determinati dalle sanzioni occidentali. Su questo, però, a livello formale offrono poco e nulla in termini di dichiarazioni esplicite. Con un comunicato diffuso al termine della riunione, che si è svolta per teleconferenza, l’Opec a precisato che il prossimo vertice allargato ai produttori non Opec si svolgerà il 3 agosto.