Mps: nel piano 4mila uscite volontarie, aumento da 2,5 miliardi

Con semplificazione gruppo rafforza ruolo di banca commerciale

GIU 23, 2022 -

Mps Milano, 23 giu. (askanews) – Via libera dal cda di Mps al nuovo piano industriale 2022-2026 “A Clear and Simple Commercial Bank” con cui la banca intende rafforzare il proprio ruolo di banca commerciale con un posizionamento “chiaro e semplice”, attraverso la semplificazione del gruppo e una solida generazione di ricavi, con focus su risparmio gestito, bancassurance e credito al consumo. “Metteremo la banca nelle condizioni migliori per esprimere quel valore che è rimasto per troppo tempo silente a causa delle legacy del passato. Di riflesso, potremo diventare più attraenti per gli investitori”, ha commentato l’amministratore delegato Luigi Lovaglio. La trasformazione del modello di business comporta un piano di uscite volontarie mediante il Fondo di Solidarietà che interesserà circa 4.000 risorse, con un risparmio dei costi pari a 270 milioni su base annua a partire dal 2023, a fronte di costi di ristrutturazione pari a circa 0,8 miliardi. La rete distributiva vedrà la riduzione di 150 filiali (di cui 100 entro il 2024), che porterà il numero totale a circa 1.218. E’ prevista la semplificazione della struttura del gruppo attraverso le fusioni per incorporazione in Mps di società controllate (Mps Capital Services, Mps Leasing & Factoring e Mps Consorzio Operativo). La realizzazione del piano si basa sul completamento dell’aumento di capitale di 2,5 miliardi, garantito dalle banche, da sottoporre all’approvazione di un’assemblea straordinaria degli azionisti prevista entro la fine di settembre. Il Mef, titolare di una partecipazione pari al 64,23%, si è detto disponibile a supportare le iniziative sul capitale per la quota di propria competenza “a condizioni di mercato e nel quadro delle prescrizioni che dovessero essere stabilite dalle Autorità di vigilanza e di controllo”. BofA, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca agiranno in qualità di joint global coordinators. Nel dettaglio, il nuovo piano prevede un ritorno al dividendo a partire dal risultato del 2025, sulla base di un pay-out ratio del 30%. La banca stima un utile ante imposte pari a 705 milioni nel 2024 e 909 milioni nel 2026, un cost/income ratio al 60% nel 2024 e al 57% nel 2026 (71% nel 2021), e un Cet1 ratio del 14,2% nel 2024 e del 15,4% nel 2026. Previsto un buffer di oltre 300 pb al 2024 e oltre 400 pb al 2026 rispetto al requisito Srep sul Tier 1 ratio. Mps stima inoltre nell’arco di piano una riduzione dello stock di crediti deteriorati di 1,3 miliardi, di cui 0,8 miliardi di cessioni attualmente in corso e il cui completamento è previsto nel secondo semestre. Di conseguenza il Net Npe ratio è atteso ridursi dal 2,6% del 2021 all’1,9% nel 2024 all’1,4% nel 2026. Infine, Mps intende valorizzare appieno Widiba, la banca digitale del gruppo, per la quale sono previsti importanti investimenti per oltre 30 milioni per portare a scala il suo modello di business, sempre più orientato alla consulenza finanziaria.