Snaidero aperta a cedere attività Francia, focus su brand italiano

Ad Manelli: in 2022 prevediamo crescita fatturato 10-15% su 2021

GIU 6, 2022 -

Arredamento Milano, 6 giu. (askanews) – Il gruppo Snaidero, azienda che produce e commercializza cucine di design, si concentrerà sulla crescita del brand simbolo del made in Italy procedendo con una progressiva dismissione delle attività francesi, verso le quali c’è l’interesse del mercato. A tracciare il percorso del gruppo nei prossimi anni è l’amministratore delegato, Massimo Manelli, arrivato alla guida dell’azienda nel luglio 2018 con l’acquisizione da parte del fondo IDeA Corporate Credit Recovery II del gruppo De Agostini. L’occasione è la presentazione delle novità che il gruppo porta a Eurocucina 2022, il salone dedicato alla cucina all’interno della 60esima edizione del Salone del Mobile. “In Francia abbiamo una azienda che fa 40 milioni di fatturato con due brand, Arthur Bonnet di fascia più alta, e Comera, di fascia medio bassa. Nei confronti di questa azienda c’è un interessamento da parte del mercato, ma al momento non è in corso alcuna trattativa – ha spiegato – Il nostro obiettivo strategico è quello di rimanere focalizzati solo sul brand Snaidero e su un prodotto made in Italy. Le attività francesi sono appetibili per un operatore estero verso cui noi saremmo più propensi a vendere” nel caso arrivassero offerte. Già nel 2021 erano state vendute le attività legate ai marchi Rational, Regina e Mahlzeit by Rational al gruppo internazionale Bravat “che erano uno dei motivi per cui il gruppo non performava. Quella stata un’ottima vendita”. Quanto alle prospettive per il 2022, Manelli ritiene di poter contare su una crescita “del 10-15% sul 2021 quando abbiamo realizzato 106 milioni di fatturato consolidato netto, un risultato molto positivo su cui hanno comunque pesato tre settimane di chiusura dei negozi”. Lo scorso anno per il gruppo Snaidero si è chiuso quasi in pareggio mentre l’Ebitda è stato del 4% sul fatturato: “Quando sono arrivato era a zero – ha detto – La media del settore è del 6-7% e il nostro obiettivo è quello di arrivare alla media del comparto e superarla”. In quanto tempo? “Dipenderà dal mercato ma se si stabilizza noi avremo ottime possibilità di raggiungerlo nel giro di qualche anno”. Il riferimento implicito è alla situazionedel conflitto ucraino e agli incrementi dei costi di energia e materie prime che si sono aggiunti a una situazione di mercato già molto penalizzata dalle restrizioni Covid con allungamenti dei tempi di consegna pressochè raddoppiati ma “che ora si vanno stabilizzando”. “Noi abbiamo ritoccato i listini al rialzo meno dell’aumento dei costi complessivi che abbiamo dovuto sostenere e di cui ci siamo fatti carico – ha sottolineato – e abbiamo visto che i clienti hanno continuato ad acquistare”. In termini di composizione geografica del fatturato, l’obiettivo per il brand Snaidero è quello di fare un “65-70% con l’estero e un 30-35 in Italia che per noi è un punto di riferimento ineludibile”. A supportare questo sviluppo la selettiva strategia distributiva: “In Italia manterremo una distribuzione multibrand ma qualificando di più i nostri punti vendita” mentre sull’estero cresceranno i negozi mono-brand: “In Francia attualmente abbiamo 40 negozi ma l’obiettivo è averne 60-70, ma pensiamo di farli crescere anche in Spagna, Olanda, Usa e Canada. In Cina c’è una joint venture con cui abbiamo 20 punti monomarca e puntiamo ad aprire 15 negozi ogni anno per i prossimi 5 anni. Per noi è molto importante la selettività nella distribuzione”. Quanto alle aspettative sull’estero l’ad ritiene che possa crescere di un “10-15% l’anno ma è possibile anche di più”. Rivisti in corso d’opera invece gli obiettivi sul mercato del contract che a livello di settore è in ripresa: “Potremmo fare più fatturato – ha ammesso – ma siamo molto selettivi nella scelta dei contratti e abbiamo deciso di mantenere una quota del 20-25%. Per una questione di redditività e flussi di cassa abbiamo deciso di ridurre gli iniziali obiettivi del 35-40% di incidenza sul totale del fatturato. Solo se il ritorno di redditività è adeguato procediamo col contract”. Attualmente Snaidero esporta le sue cucine in 86 Paesi del mondo sia attraverso il canale retail, contando su una rete di 550 punti vendita specializzati, sia attraverso il canale contract.