Petrolio, il barile supera 120 dollari, sui massimi da 2 mesi

Il Wti sale a 115,86 dollari, mentre si avvicina la driving season

MAG 30, 2022 -

Petrolio Roma, 30 mag. (askanews) – Il barile di petrolio supera la soglia dei 120 dollari per la prima volta da due mesi a questa parte, mentre i paesi dell’Unione Europea continuano a discutere una possibile messa al bando delle forniture dalla Russia, nonostante tutte le divisioni che questa strategia ha creato e a dispetto del fatto che gli altri maggiori produttori globali, a cominciare dall’Arabia Saudita, non sembrano minimamente intenzionati ad assistere Usa e Ue e nelle loro strategie sanzionatorie contro Mosca. Nel pomeriggio il barile di Brent, il greggio di riferimento del Mare del Nord guadagna uno 0,60% circa toccando 120,17 dollari. Negli scambi di preapertura il barile di west Texas Intermediate sale di quasi lo 0,70% a 115,86 dollari. Le quotazioni restano inferiori ai massimi storici assoluti, toccati nel 2008, quando il barile si avvicinò ai 150 dollari, ma sono un ulteriore fattore di criticità in un contesto di inflazione già molto elevata. In più i rincari sul greggio in questa fase risultano particolarmente problematici, perché possono avere un impatto deprimente durante il picco di consumi stagionale dell’autotrasporto, in particolare con la driving season negli Usa.