Innovazione, Ambrosetti: Italia quintultima, solo 1,5% Pil in ricerca

Germania investe quattro volte in più, note positive dall'accademia

MAG 26, 2022 -

Innovazione Milano, 26 mag. (askanews) – L’Italia è indietro nell’ecosistema dell’innovazione: si posiziona al quintultimo posto dell’Ambrosetti Innosystem Index (AII), presentato oggi a Milano in occasione dell’undicesimo Technology Forum. L’Italia, è emerso dalla ricerca, è solo al 18esimo posto su 22 Paesi analizzati con un punteggio di 3,3. Al vertice emergono gli Stati Uniti, con un punteggio di 5,1 e al secondo posto, Israele, Germania e Austria con un punteggio di 4,6. Per valutare le performance dei Paesi e predire la crescita e lo sviluppo economico di un Paese, l’AII considera anche gli investimenti in ricerca e sviluppo. Su questo la Germania è avanti in Europa con 105,9 miliardi di euro investiti in R&S, più di quattro volte gli investimenti dell’Italia (25,4 miliardi di euro). Considerando il contesto mondiale e rapportando gli investimenti in R&S al Pil, l’Italia non rientra nella top 15 mondiale: è sotto la media UE27 (2,2%) con l’1,5% del Pil destinato alla ricerca. Note positive dalla ricerca accademica: l’Italia si conferma eccellenza con 1.594 citazioni ogni 100 ricercatori. Ma persistono le difficoltà nel trasferimento tecnologico: l’Italia è 19esima per registrazioni di brevetti e va male anche per quanto riguarda il tasso di mobilità netta degli studenti, rispetto al quale si posiziona come ultimo Paese con un saldo netto positivo tra studenti in entrata e studenti in uscita. “Dal rapporto – ha detto Valerio De Molli, managing partner & ceo di The European House – Ambrosetti – emerge un’Italia con alcuni importanti punti di forza, come la bioeconomia e la capacità dei nostri ricercatori di produrre eccellenza scientifica, ma allo stesso tempo frenata e con grandi opportunità da cogliere per quanto riguarda la capacità di costruire un solido ecosistema dell’innovazione, condizione essenziale per accelerare il cammino verso lo sviluppo sostenibile e la Super Smart Society”, ha concluso.