Bce, Panetta preme sulla “gradualità” nella correzione monetaria

"Eccezionale incertezza sulle prospettive di inflazione", avverte

MAG 25, 2022 -

Bce Roma, 25 mag. (askanews) – “Gradualità” è la parola chiave utilizzata da Fabio Panetta, componente del comitato esecutivo della Bce, per caratterizzare quella che dovrà essere la politica monetaria dei mesi avvenire in risposta all’elevata inflazione. Il banchiere centrale italiano non contesta la necessità di procedere a rialzi dei tassi, ma in un intervento a un evento di università Goethe e dei centri studi Safe e Cepr avverte che bisogna “calibrare e valutare attentamente come portare avanti la normalizzazione della linea monetaria”. A cominciare dal fatto che questa stessa “normalizzazione” va definita. Perché secondo Panetta gli shock che da un lato hanno portato a un aumento dell’inflazione, dall’altro “stanno anche deprimendo la produzione. Ne risulta che la dinamica di inflazione inizia da un livello molto più elevato, ma le prospettive di medio termine sono caratterizzate da alta incertezza”. “Normalizzazione non significa rimuovere definitivamente lo stimolo. Piuttosto è un processo di graduale riduzione di quello stimolo, con modalità che ancorino saldamente le dinamiche di inflazione al 2% sul medio termine – ha spiegato il banchiere centrale-. Questo processo è già avviato nell’area euro”. “Ottenere la giusta normalizzazione non è un compito facile, dato che l’economia dell’eurozona deve confrontarsi con delle prospettive che sono caratterizzate da incertezza eccezionale. Questo significa che dobbiamo normalizzare la nostra politica monetaria gradualmente e – ha concluso – scegliere un mix di strumenti che risulti solido, per l’ampio raggio di possibili scenari che potremmo fronteggiare”. Questa insistenza sul concetto di gradualità sembra un prudente approccio di Panetta per contrastare le spinte di coloro che all’opposto, nel Consiglio direttivo Bce, vorrebbero procedere a una rapida correzione dell’intonazione monetaria. Alcuni hanno sostenuto la necessità di procedere con un rialzo dei tassi di interesse da 50 punti base, in occasione della mossa che tutti si attendono a luglio, laddove solitamente le banche centrali si muovono a colpi di 25 punti base. Ma di recente anche la presidente Christine Lagarde ha lasciato intendere che potrebbe arrivare un secondo aumento dei tassi in sequenza anche a settembre, dato che ha avvertito che per la fine del terzo trimestre si uscirà dalla fase di tassi negativi.