Coop punta su prodotti a marchio: 5mila referenze, target fatturato 6 mld

Pedroni: per noi una rivoluzione, stimolo per tutta la gdo

MAG 13, 2022 -

Coop Milano, 13 mag. (askanews) – Coop punta sulla marca del distributore: entro due anni conta di portare a scaffale circa 5.000 nuovi prodotti in private label che rinnoveranno il 50% dell’offerta. Cambia, dunque, il posizionamento dell’insegna che diventa sempre più “marca”. L’obiettivo è quello di raddoppiare il fatturato della marca del distributore Coop in 4 anni e raggiungere a tendere i 6 miliardi di euro. “E’ un lavoro che non è mai stato fatto in Italia e forse in Europa – ha detto Marco Pedroni, Presidente Coop Italia e Ancc-Coop – si tratta di un forte sviluppo del marchio Coop. Per noi questa è una rivoluzione, un termine che fotografa bene lo sforzo delle molte centinaia di persone nella nostra associazione che stanno lavorando al cambiamento. Per certi aspetti rappresenta per noi non solo una aspettativa ma rappresenta uno stimolo forte per tutto il largo consumo e la Gdo”. Attualmente la quota del prodotto Coop si aggira intorno al 30% con un fatturato di circa 3 miliardi di euro, di cui il 40% della parte alimentare proviene da filiere a completa tracciabilità. Il cambiamento inizia in questi giorni quando arriveranno a scaffale i primi prodotti a marchio che riguarderanno la colazione (a cavallo dell’estate arriveranno le bevande alcoliche e analcoliche, pasta, primi piatti e condimenti) per arrivare entro la fine del prossimo anno a circa 5.000 prodotti in private label che in alcuni casi saranno riformulazioni, cambi di packaging e in altri proposte fino a oggi inedite che rinnoveranno la metà dell’offerta sia coprendo segmenti di mercato un tempo non frequentati dalla marca di un supermercato sia ampliando le gamme già in essere. Per Coop si tratta di modificare completamente l’assortimento nella propria rete di oltre 1.100 punti vendita presenti in 18 regioni d’Italia. In termini di fatturato l’obiettivo per la marca del distributore è di raddoppiarlo nell’arco dei prossimi 4 anni passando dagli attuali 3 ai 6 miliardi (complessivamente Coop ha un giro d’affari di 14,4 miliardi di euro frutto dell’operato di 79 cooperative di consumatori di cui 7 grandi). L’estensione del prodotto a marchio porta con sé un aumento della rete di imprese fornitrici: agli oltre 500 fornitori “storici” se ne aggiungeranno ora altri 250, un tessuto produttivo nella maggior parte dei casi italiano, per l’80% imprese di medie e piccole dimensioni. “La nuova offerta prende forza dalla valutazione di ciò che sta succedendo nel mondo della grande distribuzione italiana che si sta profondamente trasformando: i discount continuano a crescere e sfiorano quote del 20%, gli acquisti in promozione sono tornati a aumentare, negli ultimi 15 anni le marche hanno ceduto metà della loro quota di vendita – ha detto Maura Latini, amministratrice delegata Coop Italia – In questo scenario così turbolento è arrivata prima la pandemia e ora la guerra. Noi ora stiamo guardando all’oggi ma anche al futuro. Da questo lavoro ancora in corso nascerà sicuramente la nuova Coop; stiamo infatti ridisegnando i contenuti portanti dell’offerta dei nostri punti vendita in modo che siano efficaci per rispondere alle esigenze dei soci e consumatori”.