Emergenza Covid finita: scade Quadro temporaneo Ue aiuti di Stato

Non verrà prorogato oltre giugno (e dicembre per investimenti)

MAG 12, 2022 -

Covid Bruxelles, 12 mag. (askanews) – La Commissione europea ha confermato oggi a Bruxelles che il Quadro temporaneo agevolato per gli aiuti di Stato legato all’emergenza Covid, adottato il 19 marzo 2020 e modificato da ultimo il 18 novembre 2021, non sarà prorogato oltre le scadenze attualmente previste: il 30 giugno 2022 per la maggior parte delle misure (in particolare il sostegno alla liquidità, alla ricerca e sviluppo e ai prodotti legati al Covid); il 31 dicembre 2022 per il sostegno agli investimenti; e il 31 dicembre 2023 per il sostegno alla solvibilità. Sono le date che erano già state annunciate con l’ultima proroga decisa nel novembre scorso. Lo strumento del quadro temporaneo è prevista dai Trattati Ue quando è necessario per consentire agli Stati membri di porre rimedio a un grave turbamento dell’economia, come è successo con la pandemia. La vicepresidente esecutiva della Commissione responsabile della Politica di concorrenza, Margrethe Vestager, ha ricordato in una nota che il Quadro per il Covid “fin dall’inizio della pandemia ha consentito agli Stati membri di sostenere in modo tempestivo, mirato e proporzionato le imprese in difficoltà, preservando le condizioni di parità nel mercato unico e mantenendo condizioni orizzontali valide per tutti”. “Grazie al Quadro temporaneo – ha continuato Vestager -, gli Stati membri hanno potuto agire in fretta e in modo efficace per aiutare le imprese colpite dalla crisi, garantendo nel contempo che a ottenere il sostegno fossero solo quelle che ne avevano davvero bisogno”. Ad oggi, la Commissione ha adottato oltre 1300 decisioni nel contesto della pandemia e ha approvato circa 950 misure nazionali per un importo totale di aiuti di Stato stimato a oltre 3.000 miliardi di euro. “Tutti gli aiuti approvati finora – ha rilevato la vicepresidente esecutiva della Commissione – erano necessari e proporzionati”. C’è tuttavia una differenza tra l’importo notificato dagli Stati membri e approvato dalla Commissione e gli aiuti poi effettivamente erogati. “Stando ai dati forniti dagli Stati membri, tra la metà di marzo 2020 e la fine di giugno 2021, sugli oltre 3.000 miliardi di aiuti approvati in quel periodo la spesa effettiva è stata di 730 miliardi di euro”, ha puntualizzato Vestager. Secondo la responsabile comunitaria della Concorrenza, “la cosa più importante è che attraverso il Quadro temporaneo la Commissione ha elaborato una serie di norme orizzontali tenendo conto delle diverse preferenze degli Stati membri in merito alle soluzioni per sostenere le loro economie. Il quadro è servito a sostenere imprese di tutte le dimensioni e potenzialmente appartenenti a tutti i settori dell’economia, comprese le Pmi, le compagnie aeree e le imprese agricole, ma anche, tra gli altri, la ricerca sulla Covid e l’organizzazione di eventi”. “Finalmente oggi, dopo più di due anni, assistiamo a un complessivo miglioramento della situazione sanitaria in Europa: il numero delle infezioni da Covid-19 è sotto controllo e il tasso di vaccinazione è relativamente elevato. Con la progressiva revoca delle misure restrittive, l’economia europea ha iniziato a compiere i primi passi verso la ripresa dalla crisi sanitaria”. Questo è, ha spiegato Vestager, “il motivo principale per cui abbiamo deciso di non prorogare il Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato legato all’emergenza Covid” oltre le date già previste. Le misure di sostegno agli investimenti e alla solvibilità rimarranno in vigore e a disposizione degli Stati membri più a lungo, rispettivamente fino alla fine di quest’anno e fino alla fine dell’anno prossimo, perché “sono due strumenti molto importanti per rilanciare l’economia e attirare investimenti privati, per una ripresa più rapida, verde e digitale”, ha rilevato la vicepresidente esecutiva. “L’eliminazione del Quadro temporaneo – ha precisato – sarà progressiva e coordinata, in modo che le imprese coinvolte non perdano improvvisamente il sostegno di cui hanno bisogno”. Il Quadro “prevede già una transizione flessibile, in particolare per le opzioni di conversione e ristrutturazione degli strumenti di debito (ad esempio garanzie, prestiti, anticipi rimborsabili) in altre forme di aiuto, come le sovvenzioni dirette, fino al 30 giugno 2023, nel rispetto di chiare garanzie. Siamo pronti a fornire tutti gli orientamenti e il sostegno necessari agli Stati membri durante questa fase”, ha assicurato Vestager. La vicepresidente esecutiva ha poi ricordato che la Commissione, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, ha già adottato un altro specifico Quadro temporaneo “che offre agli Stati membri gli strumenti adeguati per far fronte alle conseguenze dell’attuale crisi geopolitica, facendo in modo che le imprese e i settori duramente colpiti possano continuare a beneficiare del giusto livello di sostegno”. Questo nuovo quadro “sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022, data entro la quale la Commissione valuterà se sia necessario prorogarlo, continuando ad adattarne il contenuto e l’ambito di applicazione alla luce dell’evoluzione dei mercati dell’energia e di altri fattori di produzione e della situazione economica generale”. Gli Stati membri possono usufruire di tutti gli strumenti previsti dal primo Quadro temporaneo legato all’emergenza Covid fino al 30 giugno 2022. Successivamente potranno comunque convertire i prestiti in aiuti di importo limitato sotto forma di sovvenzioni dirette, applicando le condizioni del quadro temporaneo, se previsto dai rispettivi regimi nazionali. Questa conversione può essere utilizzata, nel rispetto di condizioni rigorose, per cancellare prestiti o parti di essi a vantaggio dei debitori che non sono in condizione di rimborsarli. Gli Stati membri possono anche istituire regimi che consentono di ristrutturare i prestiti, per esempio prorogandone la durata o abbassando i tassi di interesse applicabili, entro limiti specifici.