Fintech, Ciocca: urgente anticipare in Italia il quadro normativo Ue

Allargare la sperimentazione, commissario Consob presenta il suo "sogno"

MAG 11, 2022 -

Salone Risparmio Milano, 11 mag. (askanews) – Un intervento normativo a livello nazionale che anticipi quanto prima ampie parti del complesso quadro regolamentare europeo in arrivo in materia di Fintech e in vigore tra un paio d’anni. E’ il messaggio lanciato dal Commissario Consob, Paolo Ciocca, intervenuto alla seconda giornata del Salone del Risparmio. Al tempo stesso, secondo Ciocca, occorre anche premere l’acceleratore sulla sperimentazione del Fintech Made in Italy, posto che il nostro Paese dispone di risorse di eccellenza in questo campo. “Il disegno europeo è giusto, ma i tempi di attuazione sono troppo lunghi”, ha detto Ciocca. “Finora si è parlato di una norma-ponte a livello nazionale che adegui il nostro codice civile alle specificità della finanza digitale. Ma oggi questo non basta più. Occorre un intervento normativo più ampio, che nel più breve tempo possibile anticipi in Italia le norme del quadro regolamentare europeo in dirittura di arrivo sul Fintech”, ha aggiunto il Commissario, esponendo alla platea il suo “sogno”. Il riferimento è ai tre regolamenti Ue Micar (la cornice regolamentare di base per la finanza digitale), Pilot (sulla sperimentazione delle infrastrutture di mercato con il Fintech) e Dora (cybersecurity). “Se tutto va bene, l’entrata in vigore sarà tra due anni”. Un tempo troppo lungo per un mondo, come quello del fintech, che si muove molto rapidamente. Altri Paesi, come Francia e Germania, sono molto più avanti di noi e hanno già adattato i propri ordinamenti alle nuove esigenze del Fintech. Se l’Italia non vuole restare indietro nella competizione all’interno della stessa Ue, deve fare presto, ha ammonito Ciocca, che non ha esitato a definirsi un “cripto-dad”, prendendo spunto dalla “crypto-mom”, commissario SEC Esther Peirce. Ma non basta. “Occorre anche allargare la sperimentazione avviata in Italia grazie alle cosiddette sandbox”, gli spazi di normativa leggera pensati per consentire al mercato di collaudare i propri tentativi di innovazione. Nella loro versione attuale le sandbox lasciano fuori settori rilevanti del Fintech, come gli Nft (i Non Fungible Token), le Decentraliced App e altro ancora con il rischio che lo stesso regolamento Micar nasca obsoleto. “Il sogno – ha detto Ciocca – è che Milano e l’Italia riescano, grazie alle eccellenze presenti nel mercato e nell’accademia, a creare un ecosistema capace di sviluppare anche nel nostro Paese le potenzialità del Fintech Made in Italy, offrendo soluzioni all-in-one che coprano tutti gli aspetti, dalla tutela degli investitori agli disciplina sugli abusi di mercato, agli aspetti fiscali, di anti-riciclaggio e della cybersecurity”.