Cia e Unionbirrai uniti per filiera birra local al 100%

Tra le imprese artigianali il 21% sono birrifici agricoli

MAG 5, 2022 -

Agroalimentare Roma, 5 mag. (askanews) – Fare sistema per difendere le attività brassicole artigianali, creando un legame diretto fra birrifici indipendenti e aziende agricole per la produzione di specialità fortemente legate al territorio. Cibus 2022 a Parma è stata l’occasione per siglare un protocollo d’intesa tra Cia-Agricoltori Italiani e Unionbirrai che dà il via a una collaborazione sinergica tra i due protagonisti di questo comparto, per dotarli degli strumenti necessari a svilupparsi. Il comparto della birra artigianale vale il 4% del mercato nazionale, che produce in media 500 mila ettolitri l’anno, di cui circa il 20% in biologico, fattura oltre 250 milioni di euro e dà lavoro a 7mila addetti. Ad oggi, l’Italia per numero di birrifici artigianali è al quarto posto in Europa dietro paesi con una grande tradizione brassicola come Regno Unito, Germania e Francia. Già dal 2015 al 2022 le imprese produttrici di birra artigianale sono arrivate a 1.253 unità (+93%), con un incremento di occupati pari al 31%. Protagonisti di questa crescita, i birrifici agricoli (21% del settore), che rispetto a agli artigianali garantiscono una percentuale di produzione di orzo in proprio. Per favorire questo trend è, dunque, importante incentivare -tanto a livello di imprese che di istituzioni-, lo sviluppo di filiere locali, che offrano opportunità a tutti gli attori del processo produttivo, fino a interessare l’intero tessuto socio-economico. Con la globalizzazione il settore brassicolo è molto cambiato e tutti i marchi storici del Made in Italy nati nell’800 sono stati, pian piano, acquisiti da grandi gruppi internazionali. A partire dalla seconda metà degli anni ’90 il comparto ha saputo, però, rinnovarsi. Questo, spiega Cia, rappresenta un’opportunità anche per aziende agricole che possono coltivare cereali (orzo distico, frumento, luppolo, farro e sorgo) destinati alla maltazione, valorizzandoli rispetto agli abituali mercati delle commodity agricole. Il luppolo, soprattutto, potrebbe trarre beneficio dallo sviluppo della filiera e superare le criticità importanti che riguardano una coltura ancora di nicchia, perché ad elevato investimento iniziale. Per chi produce birra c’è, invece, il vantaggio è di rendere ancor più unico il prodotto realizzato, non solo perché artigianale.