Cottarelli: con stop a gas russo chiara recessione e razionamenti

E sul debito pubblico "saremmo nelle mani dell'Ue"

APR 22, 2022 -

Energia Roma, 22 apr. (askanews) – “Se ci fosse una interruzione (sulle forniture) di gas russo, nei primi 12 mesi sarò difficile non avere un razionamento. E quindi staremo a vedere se alla fine viene presa una decisione politica” in tal senso. Lo ha affermato Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica a Class Cnbc. Quanto agli effetti sul Pil dell’Italia, “se la guerra finisse presto l’effetto non sarà troppo elevato, 2,5%-3% di crescita si può fare”. Ma se le sanzioni venissero allargate al gas dalla Russia “allora ci sarebbe una chiara recessione e a una velocità elavata”, ha avvertito. E intanto sui conti pubblici “le cose sarebbero più difficili che nel 2020-2021, in cui tutto il deficit venne di fatto finanziato dalla Bce. Ora i tassi stano andando su, lo spread è andato un po’ su, ma non vedo problemi nell’immediato. Se la domanda è se il debito è a rischio quest’anno no: direi proprio di no”. Ma anche qui “se ci fosse lo stop al gas (russo), allora ancora una volta siamo un po’ nelle mani dell’Europa e probabilmente ci sarebbe una riposta (a livello Ue). E con il 28% del debito pubblico detenuto da istituzioni Ue – ha concluso Cottarelli – siamo dipendenti dalle istituzioni Ue”.