Caro-bollette, Arte:in 6 mesi costi 5 volte più alti per energia-gas

Per elettricità passati da 55 euro per megawatt-ora ad attuali 244

APR 14, 2022 -

Energia Roma, 14 apr. (askanews) – E’ una vera stangata quella che cittadini e imprese hanno subito negli ultimi sei mesi per i costi dell’energia elettrica e il gas. Praticamente nel corso dell’ultimo semestre abbiamo pagato i costi energetici che normalmente sosteniamo in circa due anni e mezzo. Il prezzo unico nazionale medio dell’energia elettrica nell’ultimo periodo è stato infatti pari a 244 euro per Megawatt-ora (MWh), a fronte di un costo medio pari a 55 euro per megawatt-ora negli ultimi anni, praticamente 5 volte di più rispetto a due anni fa. Lo rileva l’Associazione Reseller e Trader Energia Arte, precisando che nel corso dei primi 12 giorni del mese di aprile il costo medio sale a 269,84/MWh. La situazione non migliora sul fronte del gas dove, sempre nei primi sei mesi dell’anno, abbiamo avuto circa 96 euro/MWh e per il solo mese di Aprile abbiamo già valori medi di 112-114 euro. “Questo significa – spiega il portavoce di Arte, Diego Pellegrino – che in soli 6 mesi, il nostro Paese ha dovuto sostenere il costo di circa 2 anni e mezzo di bollette di luce e gas. Questo extracosto, concentrato in un periodo così breve, in uscita dal periodo Covid che ha portato a molte imprese un significativo decremento del fatturato e quindi riduzione dei margini, ha eroso la liquidità di famiglie ed imprese. Un problema che hanno a cascata anche le amministrazioni pubbliche, le cui entrate non sono dimensionate per fare fronte a questo caro energia, che porterà inevitabilmente a dover intervenire sul gettito per recuperare il gap tra le previsioni di spesa e gli effettivi costi”. Secondo Arte, quindi, è fondamentale oggi per tutte le Pubbliche amministrazioni ridurre immediatamente gli sprechi di luce e gas. “Questo significa ad esempio – aggiunge Pellegrino – non avere più illuminazione pubblica accesa in ore di luce, oppure palazzi ed ospedali in inverno con le finestre aperte per via dell’eccessivo riscaldamento. Ciascuno di noi oggi ha un dovere morale di intervenire per dare il miglior contributo alla riduzione dei consumi, mentre al Governo spetta l’onere di prevedere velocemente interventi strutturali definitivi per arginare questa emorragia di economia reale buttata al vento”.