Fumata nera su prezzo pomodoro, produttori valutano altre colture

A Parma nuovo nulla di fatto in trattative tra industria e Op

MAR 2, 2022 -

Agroalimentare Roma, 2 mar. (askanews) – Ancora una fumata nera sulla trattativa per il prezzo 2022 del pomodoro da industria, ferma a causa di posizioni molto lontane sul prezzo. Anche l’ennesimo incontro a Parma tra le industrie di trasformazione e le Op dei produttori si è chiuso con un nulla di fatto. E i produttori stanno valutando, in questo scenario di incertezza aggravato dalla crisi dovuta ai rincari energetici, delle materie prime e ora anche dalle conseguenze della guerra in Ucraina, l’ipotesi di piantare altre colture. “I produttori – spiega Corrado Ferrari, presidente della sezione pomodoro da industria di Confagricoltura Lombardia – accusano la parte industriale di aver proposto condizioni economiche simili a quelle dello scorso anno, troppo slegate dall’attuale congiuntura, che vede un mercato mondiale che ha fame di prodotto”. Ad esempio, per cause belliche è stata chiusa una fabbrica ucraina di estruso di pomodoro, con gli acquirenti tedeschi che ora potranno rivolgersi al mercato italiano, segnalano da Confagricoltura. “I nostri paesi competitor hanno ridotto le superfici, chiudendo però accordi sul prezzo con aumenti del 20-25% rispetto al 2021. L’industria sta illegittimamente forzando la mano oltre ogni limite, ora sta alle Op mantenersi compatte e condurre in porto la trattativa, con il prossimo incontro fissato per l’11 marzo”. Nel frattempo però, inevitabilmente, i produttori dovranno fare i conti all’interno delle proprie aziende: coltivare pomodoro costa in media circa 7.500 euro all’ettaro, ma si registrano anche punte di 8.000 (+25% sul 2021). “Questo continuo stallo da parte delle industrie – prosegue Ferrari – non fa altro che danneggiare noi produttori, dato che il momento delle semine si avvicina, e seminare senza garanzie sul prezzo di ritiro è un azzardo enorme. Per questo, di certo, ridurremo le superfici”. Ma questa potrebbe non essere l’unica contromossa: “viste anche le ultime vicende mondiali, con il prezzo del gas e dei fitofarmaci destinato a salire ancora, stiamo valutando colture alternative al pomodoro, in grado di garantire reddito ai produttori”. In provincia di Mantova nel 2021 sono stati coltivati 3.876 ettari di pomodoro da industria, per una produzione di 3.391.500 quintali. Nel 2020 invece la superficie coltivata ammontava a 4.120 ettari, per 3.447.270 quintali di prodotto. In Lombardia nel 2021 gli ettari sono stati 7.535, per 6.131.738 quintali di prodotto. Nel 2020 invece sono stati coltivati 7.923 ettari di pomodoro, per una produzione di 6.134.846 quintali. A Mantova si produce circa il 10% del pomodoro italiano.