Russia nono mercato per arredamento made in Italy, schizza import legno

Feltrin (Federlegno): con blocco vendite legname, prezzi schizzeranno

MAR 1, 2022 -

Federlegno Milano, 1 mar. (askanews) – La Russia pesa 410 milioni di euro sul totale esportazioni della filiera legno-arredo italiana (dati aggiornati a novembre 2021) contro i 435 del 2019, con una diminuzione di circa 6 punti percentuali in due anni. Il macro sistema arredamento e illuminazione vale circa 340 milioni di euro, dai 361 nel 2019, con una diminuzione registrata anche in questo caso di circa 6 punti. Nella “classifica” dei Paesi verso cui esportiamo arredamento la Russia è al nono posto, dietro a Cina, Spagna e Belgio. A scattare la fotografia delle relazioni commerciali del comparto legno-arredo con la Russia è una nota Federlegno sul consuntivo 2021. Dati importanti anche sul fronte delle importazioni: in questo caso la filiera del legno-arredo pesa 136 milioni di euro, registrando un incremento rispetto al 2019 addirittura del 41,2%. “Un dato – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – che alla luce degli sviluppi geopolitici non può che farci alzare il livello di guardia, non soltanto per l’export dei nostri prodotti, ma anche per le importazioni di legnami: la Russia è un fornitore importante per la nostra filiera, che compra all’estero circa l’80% per cento del legno che poi lavora. Il ruolo della Russia è fondamentale per calmierare i prezzi: se blocca le vendite di legname, come aveva già iniziato a fare da gennaio questo farà schizzare, ancor di più, i prezzi verso l’alto. Paesi come la Cina, per esempio, sono disposti a pagare qualsiasi prezzo per importare legno e tutto questo arriverà a cascata sul consumatore finale e minerà la competitività delle nostre aziende che potrebbero trovarsi a gestire un corto circuito in cui non riescono a evadere gli ordini per la mancanza di materie prime e al tempo stesso sono soffocate dal caro energia che si sta già riversando sui listini dei prodotti finiti”. A questi numeri va aggiunto un valore, non direttamente misurabile, che corrisponde ai consumi dei russi che vivono anche e soprattutto all’estero e che acquistano prodotti del made in Italy prediligendo spesso la fascia di lusso. È facilmente immaginabile, conclude la nota di Federlegno, che “il blocco dei conti correnti dei russi avrà pesanti ricadute negative anche sul nostro settore”.