Federbio, Assobio, ass. Biodinamica: pdl bio, accelerare ok Senato

Sosteniamo biodinamico, pratica riconosciuta a interno biologico

FEB 9, 2022 -

Biologico Roma, 9 feb. (askanews) – “Dopo 13 anni e 3 legislature, nella votazione di oggi alla Camera dei Deputati è stato approvato l’emendamento che toglie il termine biodinamico dal comma 3 dell’articolo 1. È veramente un peccato perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti che vengono sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo. Ma nonostante questo emendamento, il biodinamico continuerà ad essere presente e sostenuto, come lo è stato fino ad oggi, in quanto pratica agronomica che si riconduce al metodo biologico, già riconosciuta fin dal primo Regolamento europeo del 1991 in materia di agricoltura biologica”. Così in una nota FederBio, AssoBio e Associazione Biodinamica dopo che il ddl n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico” è stato approvato alla Camera con due emendamenti che abrogano l’equiparazione tra biologico e biodinamico. La proposta di legge dovrà dunque tornare in Senato per l’approvazione definitiva. Le associazioni sottolineano che, per quanto riguarda l’equiparazione tra biologico e biodinamico, “un riferimento normativo poteva costituire una tutela aggiuntiva per il consumatore per prodotti che sono in costante crescita sul mercato” ma precisano che in ogni caso “l’urgenza che si arrivi presto alla conclusione di un iter di approvazione della Legge è dettata dalla centralità del biologico per l’intero comparto agroalimentare”. L’Italia, con oltre 80mila operatori, è infatti tra i Paesi leader per la produzione biologica ed è il primo Paese in Europa (secondo al mondo) nell’esportazione di prodotti bio, con oltre 2,9 miliardi di euro, circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale. “Una veloce approvazione della legge n. 988 è fondamentale per supportare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana”, spiegano, anche perché la legge introduce elementi particolarmente significativi come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e di adottare un Piano nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico. (segue)