Ue, Corte Conti: da Italia 18,2 mld nel 2020. Assegnati 11,6 mld

Ma con Pnrr Italia non sarà più contributore netto

FEB 7, 2022 -

Ue Roma, 7 feb. (askanews) – Nel 2020 l’Italia ha partecipato al bilancio dell’Unione con versamenti a titolo di risorse proprie per 18,2 miliardi di euro (+1,4 miliardi rispetto al 2019) che rappresenta “uno dei più alti degli ultimi sette anni” mentre sul fronte delle assegnazioni, il bilancio europeo attribuisce per il 2020 all’Italia 11,66 miliardi di euro. L’Italia rappresenta, quindi, il quarto Paese per ammontare di risorse accreditate dall’UE nel 2020, dopo Polonia, Francia e Germania, in linea con il 2019. È quanto emerge dalla “Relazione annuale sui rapporti finanziari tra l’Italia e l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi europei” per il 2020, approvata dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali della Corte dei conti. Secondo la magistratura contabile, tuttavia, il 2020 “è da considerare un anno di transizione” visto che “i numerosi strumenti di sostegno UE alle economie degli Stati membri e l’eccezionale portata del bilancio pluriennale 2021-2027, invertiranno probabilmente la tradizionale posizione di contributore netto dell’Italia, che beneficerà in quota maggioritaria delle risorse del Recovery plan, oltreché dei consueti Fondi di investimento e strutturali europei (SIE), come già si può notare dalle stime effettuate sui flussi del 2021”. Questa inversione, prosegue la Corte, “andrà, pertanto, valutata all’esito del programma di investimento legato ai Piani nazionali di ripresa e resilienza e, più in generale, alla realizzazione degli strumenti espansivi presenti nel Quadro finanziario pluriennale vigente fino al 2027, anche in virtù del mutato paradigma degli interventi europei, orientati a visioni qualitative fondate sul grado di “realizzazione dell’obiettivo atteso dall’investimento”, più che su quello della “realizzazione dell’investimento” in sé”.