Peste suina, Wwf: ripensare sistemi produttivi e di consumo

Rendere allevamente sostenibile e ridurre consumo di carne

GEN 27, 2022 -

Peste suina Roma, 27 gen. (askanews) – Ripensare i sistemi produttivi e di consumo, rendere sostenibili di allevamenti, ridurre il consumo di carne e lavorare per ripristinare e mantenere gli habitat naturali. Sono i suggerimenti contenuti nel report del Wwf “Toccare con mano la crisi ecologica” e riferiti all’aumento, anche in Italia, del rischio delle zoonosi e altre patologie che dipendono da una non corretta gestione della fauna selvatica e da distruzione e degrado degli habitat naturali. Come sta accadendo con la Peste suina africana e con l’aviaria. Queste due malattie – la prima letale per i suini, la seconda causata dai virus che colpiscono prevalentemente il pollame domestico e gli uccelli acquatici selvatici- oggi rappresentano le due grandi preoccupazioni della zootecnia italiana ma non solo, poiché si registrano casi di queste due malattie in tutto il mondo, con nuovi preoccupanti focolai in Europa. Secondo il Wwf “immaginare di produrre proteine animali in maniera sempre più intensa e a costi sempre più bassi è il modo migliore per condannarci ad un futuro di malattie, di crisi insormontabili e di libertà negate. Sia da monito il fatto che per arginare i focolai di peste suina 78 comuni in Piemonte e 36 in Liguria stanno chiedendo ai loro cittadini di sospendere attività all’aperto come i trekking”. La diffusione a gennaio di peste suina e influenza aviaria in Italia, sottolinea l’associazione, è legata all’insostenibilità delle condizioni di allevamento intensive di suini e di pollame, oltre che all’aumento dei contatti tra specie selvatiche e specie allevate. Fra i fattori che potrebbero aver contribuito alla diffusione anche il commercio e trasporto illegali di animali e carni, e lo scorretto smaltimento dei rifiuti prodotti dagli allevamenti e delle carcasse di animali infetti, che possono essere inclusi nei mangimi per avicoli e suini. A questo si aggiunge il diffuso bracconaggio di cinghiali che, macellati sul posto in maniera illegale, possono contribuire a diffondere il virus della peste suina. Tra le proposte del Wwf quella di rivedere completamente i sistemi di allevamento intensivo, riducendo drasticamente il numero e la densità degli animali allevati; ripristinare e proteggere gli habitat naturali e la ricchezza di biodiversità,; gestire correttamente le specie selvatiche, in particolare il cinghiale, senza attendere situazioni di emergenza; contrastare il bracconaggio; rafforzare il sistema di sorveglianza nazionale sulle zoonosi e altre patologie e infine ridurre il consumo di carne e altri prodotti di origine animale (uova, latte, formaggi, latticini ma anche il pellame).