Inflazione minaccia spesa italiani, in 2022 stangata da 1.200 euro

L'aumento dei prezzi colpisce il food, attesi prezzi +3,5% nel 2022

GEN 14, 2022 -

Inflazione Roma, 14 gen. (askanews) – Non sono solo le bollette di luce e gas a preoccupare le famiglie italiane. Un nuovo spettro si aggira, infatti, per l’Italia: l’inflazione minaccia sempre più il ‘carrello’ della spesa. A fine dicembre i prezzi al consumo, secondo le stime preliminari dell’Istat, hanno segnato un aumento del 3,9% su base annua, collocandosi ai massimi dal 2008. Ad accelerare sono stati, in particolare, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che, nel giro di un solo mese, hanno raddoppiato la loro crescita da +1,2% di novembre a +2,4%. In forte aumento anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passati da +3,7% a +4%. Una corsa che non sembra destinata a fermarsi. L’inflazione acquisita per il 2022 – stando alle ultime stime dell’Istituto di statistica – è all’1,3% per i prodotti del carrello della spesa mentre quella per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto è già all’1,8%. Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, a gennaio, l’inflazione toccherà il 4% e nella previsione dei manager del settore food&beverage, interpellati dall’Ufficio Studi Coop, nel 2022 i prezzi dei generi alimentari dovrebbero registrare un aumento del 3,5%. I consumatori sono già in allarme e il Codacons stima per il 2022 una stangata fino a 1.200 euro a famiglia per la sola spesa ‘quotidiana’. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, interpellato da Askanews, “per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto siamo già ad un aumento del 4% a dicembre. I rincari a livello internazionale delle materie prime, energetiche ma non solo, iniziati diversi mesi fa, si stanno propagando a tutto il resto. Pensiamo alla pasta: guardando alle variazioni congiunturali dei prezzi, da settembre a dicembre 2021, abbiamo 0%, +0,7%, +2,2%, +1,1% che si trasformano in variazioni tendenziali del +2,4%, +3,9%, +5,6% e +7,8%. C’è stata, dunque, un’accelerazione nella crescita dei prezzi. Ma questa corsa dei prezzi si è diffusa anche al pesce fresco, ai frutti di mare, all’olio di semi per fare qualche esempio”. Questi impatti “sono estremamente problematici, perchè l’inflazione, soprattutto quella in alta frequenza d’acquisto, non solo – ha spiegato Bella – riduce il potere d’acquisto del reddito corrente, della ricchezza finanziaria detenuta in forma liquida, ma induce aspettative che tendono ad autorealizzarsi. Per noi il problema principale, a breve termine, è la riduzione del tasso di crescita dei consumi dovuto alla riduzione del potere d’acquisto e del reddito”. Il Codacons, con il presidente Carlo Rienzi, ha stimato che, nel 2021, la famiglia ‘tipo’ italiana, a causa del tasso di inflazione medio all’1,9% registrato lo scorso anno, abbia dovuto sborsare 584 euro in più per l’aumento dei prezzi al dettaglio, con punte di 758 euro annui per un nucleo con due figli. Numeri, secondo il Codacons, destinati ad aggravarsi per via dei rialzi delle bollette di luce e gas che determineranno un’ondata di rincari in tutti i settori. “Per il 2022 si prevede un’inflazione tra il 2,8% e il 3% con una maggiore spesa annua tra 1.000 e 1.200 euro a famiglia ‘tipo’ per la sola spesa quotidiana”, ha spiegato Rienzi. Per far fronte agli aumenti, il 77% degli italiani è pronto ad un ‘downgrading’ dei consumi. Secondo l’Ufficio Studi Coop, tra promozioni, ricerca di punti vendita e canali più convenienti e riduzione degli sprechi, molti italiani affronteranno il carovita tagliando sulla qualità e sulla quantità dei prodotti, soprattutto al Sud e tra le famiglie meno abbienti. Per 6 manager su 10 i consumi, nel 2022, saranno ostaggio di un’inflazione stimata al +2,9%. Una crescita che si protrarrà per tutto il 2022. “Una parte dell’inflazione verrà trasferita al 2022. L’inflazione acquisita per il 2022, cioè la crescita media che si avrebbe nell’anno se i prezzi rimanessero fermi da gennaio a dicembre, è pari a +1,8%”, ha spiegato un tecnico dell’Istat interpellato da Askanews. “Se l’indice dovesse, nel complesso, registrare quest’anno una dinamica in salita, naturalmente quella si aggiungerebbe all’1,8%. Questo vuol dire che – ha osservato – anche con un’inflazione molto moderata ci si può aspettare che nel 2022 si stia intorno al 2% ma anche di più”. Per quest’anno, poi, si stima già un’inflazione acquisita all’1,3% per i prodotti del carrello della spesa e all’1,8% per quelli ad alta frequenza d’acquisto. Mlp