Martedì 7 dicembre 2021 - 11:45
Federbio e Aiab: il Psn è inadeguato, dare priorità al biologico
Lettera a vertici Mipaaf, assessori regionali e associazioni

Con l’attuale bozza del PSN, l’Italia, tra i Paesi leader a livello europeo con oltre 2 milioni di ettari coltivati a biologico e più di 80mila operatori, “rischierebbe di perdere concrete opportunità di sviluppo, rilevanti per l’intero comparto agricolo. Inoltre, attribuire – si spiega – un ruolo marginale all’agricoltura biologica comprometterebbe la svolta verso l’agroecologia e il raggiungimento degli obiettivi delle Strategie e del Piano d’azione Ue per il biologico, lasciando peraltro il sostegno dei fondi Ue a competitori diretti come Francia e Spagna”.
Aiab e FederBio chiedono di puntare al raggiungimento del 30% di SAU biologica entro il 2027, obiettivo realizzabile destinando ai sistemi biologici almeno il doppio delle risorse rispetto alla programmazione precedente. “Per questo occorre stanziare complessivamente 900 milioni di euro sia attraverso un ecoschema per il biologico nel primo pilastro della PAC, sia attraverso le misure agro-climatico-ambientali dello Sviluppo Rurale di competenza delle Regioni”, specificano.
“Il biologico deve entrare in modo trasversale nel PSN – spiega Giuseppe Romano, presidente di Aiab – oltre che per i benefici ambientali del metodo di produzione anche per i riscontri economici e di mercato che offre alle aziende. Non possiamo rimanere indietro rispetto alle politiche green sull’agricoltura proposte dall’Ue, che hanno nel bio il cuore pulsante. Sarebbe miope per l’agroalimentare italiano non essere la punta avanzata di tali proposte”.
“Riteniamo inaccettabile che manchi una strategia nazionale per il biologico – aggiunge Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – lasciandone di fatto il sostegno solo ai PSR regionali. Siamo in grande ritardo per un PSN realmente all’altezza delle sfide cui ci chiama l’Europa. Purtroppo, finora tutte le nostre proposte integrative al PSN non sono state accolte pregiudicando così la sfida alla transizione ecologica dell’agricoltura e del sistema alimentare nazionali”.