Il Consorzio Oltrepò Pavese a Roma con i suoi vini

Le eccellenze agroalimentari del pavese in degustazione

NOV 29, 2021 -

Agrifood Roma, 29 nov. (askanews) – Sbarcano a Roma le eccellenze dell’Oltrepò Pavese con i suoi vini all’hotel Parco dei Principi, per far conoscere il territorio che si estende nella provincia di Pavia, e la pregiata qualità, anche se molti produttori non hanno ancora messo sul mercato l’annata 2019 che sarà in vendita solo a partire dalla primavera 2022. Il Consorzio di tutela dei vini dell’Oltrepò, nato nel 1960 con il claim “Qui il vino è vino” vigila su quelli che sono considerati i principali vitigni dell’area attorno a Pavia che sono: Croatina, Pinot nero, Barbera, Riesling e il Moscato, mentre i principali vini vanno dal Barbera nella tipologia Riserva, al Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, al Bonarda dell’Oltrepò Pavese, quest’ultimo con beva accattivante, è un vino ottenuto da Croatina e la sua diffusione in Italia ha raggiunto i 20 milioni di bottiglie. Il Moscato dell’Oltrepò pavese ha invece nell’aromaticità e nella dolcezza una grande espressione territoriale, mentre il Sangue di Giuda, ottenuto da Barbera e Croatina ha note di fruttato e si caratterizza per la bassa gradazione. Nell’Oltrepò Pavese antichi vigneti si estendono per oltre 13 mila ettari: siamo in Lombardia, a pochissimi chilometri dall’Emilia Romagna, in un terroir che prende il nome dal fiume Po che attraversa la provincia di Pavia per 113 chilometri da ovest verso est separando la fascia collinare, che prende appunto il nome di Oltrepò, da quella pianeggiante. E’ questa un’area ricca di borghi e prodotti di eccellenza dell’enogastronomia nostrana, come i salumi prodotti dal Consorzio di tutela del salame di Varzi, una produzione introdotta dai Longobardi, che ha un impasto tenero e compatto, morbido al tatto e che non deve presentare spazi vuoti; oppure il riso carnaroli, coltivato con filiera certificata e prodotto da Carnaroli pavese. Si racconta che i genotipi originari del Pinot nero erano già coltivati in Oltrepò dai romani e che probabilmente lo portarono in Francia. E il Pinot nero che conosciamo oggi, deriva comunque da selezioni francesi ed è apparso per la prima volta attorno al 1800 nel panorama cispadano anche se i primi riferimenti risalgono al 1500: Pinerolo, Pignolo gentile, Pignolo grappolato coltivati proprio sul confine dell’Oltrepò. E’ invece recente la storia del Pinot nero vinificato in rosso Oltrepò pavese, composto per il 95% da Pinot nero. Sono al contrario vini molto freschi quelli realizzati con vitigni Riesling: renano e italico, ma anche per vini superiori da gustarsi con un anno almeno di invecchiamento, molto utilizzata anche la versione Spumante, mentre i vini O.P Rossi sono ottenuti da Barbera, Croatina, Vespolina, Uva Rara e danno vita a vini molto strutturati e intensi derivanti da un lunghissimo affinamento. In degustazione dalla Cantina Ca’ Del santo, uno chardonnay 100% Blanc de Blanc Brut naturale metodo classico, prodotto nei vigneti di Montaldo Pavese con esposizione a sud-ovest. Di colore giallo paglierino con perlage fine e persistente, sapore armonico, elegante e fruttato. Ottimo per aperitivo, è eccellente anche servito a tutto pasto. Si abbina bene ai primi e secondi piatti, invece Vigna Catelotta del circuito Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese, il Consorzio club del Buttafuoco storico, cui appartengono 16 aziende agricole dal 7 febbraio 1996, un bland di croatina, barbera, uva rara, ughetta di canneto, che vengono assemblati dai produttori. Il Vigna Catelotta, della Tenuta La Costa, che si trova nel territorio più a sud dell’area di produzione con fondo di argilla, presenta alcolicità e corpo; I vitigni crescono nel comune di Cigognola, le uve hanno una maturazione in botte per 12 mesi. Dalla cantina Manuelina, la degustazione di Solo Nero, Pinot nero 100% vinificato in rosa, annata 2019, lascia freschezza e aromaticità in bocca. Vino Rose’ anche il 145, dell’azienda Antonio Achilli, un rosè morbido ma accattivante, dal gusto pieno. Non e’ ancora sul mercato il Similce 2019, Pinot bianco con volumi di 13 gradi La Versa. Infine, l’azienda Gravanago, produce vini, spumanti e grappe mette in luce un calice di Bonarda Perfetta dell’Oltrepò Pavese, un vino ottenuto dalla vinificazione in purezza delle uve di croatina, che accompagna piacevolmente ravioli, risotti ai funghi, tagliatelle con selvaggina e carni stufate. Roberto Visentin è il responsabile delle Terre D’Oltrepò La Versa, Casteggio e Broni. E’ un Pinot nero 100% 2019, Casteggio, che uscirà sul mercato in primavera 2022. Un vitigno che viene coltivato sulle colline sud-ovest tra i 200 e i 450 metri di altezza. Un Pinot nero 100%. I vini dell’Oltrepò Pavese anche per i winelovers che sono accorsi numerosi alla degustazione che si è tenuta a Roma, sono stati una bella sorpresa. Anche “la via en rose” che va cosi’ tanto di moda nei vini da alcuni anni, tanto da aver coinvolto anche il Prosecco, che lo scorso anno ha visto un boom di vendite “in rosa”, tra i vini dell’Oltrepò mette in bella luce il Rosè Ca’ del Santo di Pinot Nero, anche qui 100% Pinot nero, raccolto nel comune di Montalto Pavese, di colore rosa tenue, brillante, è elegante e intenso con sentori di lamponi e ribes. Al palato è sapido e di buona persistenza. In degustazione con un risotto Carnaroli, tanto per rimanere nell’area di produzione, con castagne, zucca e radicchio.