Ue, riforma Patto Stabilità Gentiloni e Dombroskis d’accordo

Garantire crescita e cambiare regola 1/20 annuo per taglio debito

NOV 24, 2021 -

Ue Strasburgo, 24 nov. (askanews) – Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, spesso indicati rispettivamente come il falco e la colomba dell’Esecutivo comunitario rispetto alle regole di bilancio, hanno in realtà esattamente la stessa posizione per quanto riguarda uno dei punti più importanti della riforma del Patto di Stabilità, e concordano anche sulla necessità di garantire che le politiche di bilancio siano favorevoli, e non un ostacolo, alla crescita economica. Questa identità di vedute è apparsa chiara oggi, durante la conferenza stampa a Bruxelles con cui la Commissione ha presentato il suo documento complessivo di valutazione dei piani di bilancio degli Stati membri per il 2022, nel quadro del Pacchetto d’autunno del cosiddetto “Semestre europeo”. L’attuale versione del Patto di Stabilità impone agli Stati membri un percorso a tappe forzate con riduzione di 1/20 all’anno del rapporto debito/Pil eccedente la soglia di Maastricht del 60%. Gentiloni ripete da tempo che quella regola (pesantissima in particolare per l’Italia) è ormai irrealistica e inapplicabile. Oggi lo ha detto a lettere chiarissime anche Dombrovskis, sebbene abbia segnalato, come ha fatto anche Gentiloni, la necessità per i paesi ad alto debito (Belgio, Francia, Grecia, Italia e Spagna) di “preservare una politica di bilancio prudente al fine di garantire finanze pubbliche sostenibili a medio termine”. “Per quello che riguarda i paesi ad alto debito, chiediamo loro di mantenere finanze pubbliche sostenibili, e il nostro orientamento di bilancio è differenziato fra i paesi molto indebitati e quelli che lo sono meno”, ha detto Dombrovskis rispondendo alle domande dei giornalisti. E poi ha aggiunto: “Riguardo alla revisione della ‘governance’ economica in corso (la discussione sulla riforma del Patto di Stabilità, ndr) stiamo tenendo conto delle esperienze dall’applicazione dell’attuale quadro e anche delle lezioni imparate dalla crisi; tutte le esperienze sono prese in conto”. “Quanto alla questione della riduzione del debito – ha continuato Dombrovskis – abbiamo già delineato alcune considerazioni dal punto di vista della Commissione: dobbiamo assicurare dei percorsi di riduzione del debito che siano realistici e credibili. In questo contesto, stiamo guardando per esempio alla cosiddetta regola del ventesimo, che richiede che i paesi riducano di 1/20 all’anno la differenza fra il loro livello di debito/Pil e la soglia del 60%”. “Chiaramente – ha sottolineato il vicepresidente esecutivo della Commissione -, in questa situazione attuale, con i paesi che stanno emergendo dalla crisi sostanzialmente più indebitati, questo requisito è molto arduo da rispettare (‘very challenging’, ndr). E se applicato meccanicamente potrebbe andare a detrimento della crescita. Dobbiamo perciò trovare un modo di assicurare un percorso di riduzione del debito che, da una parte, sia credibile, e dall’altra non comprometta la ripresa economica”, ha concluso Dombrovskis. “Il punto chiave, dal mio punto di vista – gli ha fatto eco Gentiloni -, è che dobbiamo assicurare un percorso di riduzione del debito che non vada contro la crescita, perché l’esperienza ci mostra che senza crescita le nostre economie non sono capaci di ridurre il proprio debito. Non è un equilibrio facile da trovare”. “Quindi – ha continuato Gentiloni – abbiamo bisogno di soluzioni realistiche, come diceva Valdis; e dobbiamo realizzare un percorso di riduzione del debito che sia favorevole alla crescita (‘growth-friendly’, ndr). Questa è una bella sfida, ma siamo qui proprio per affrontare questa sfida”. Gentiloni ha poi rilevato che le regole attuali non potranno essere riattivate senza alcuna modifica quando sarà disattivata la clausola generale di sospensione del Patto di Stabilità, all’inizio del 2023. “Stiamo discutendo proprio di come possiamo trovare un consenso tra gli Stati membri, per concordare delle regole realistiche e applicabili”, ha osservato. “Non è che finiamo il periodo della sospensione” delle regole del Patto di Stabilità “e torniamo a ‘tutto come prima’, con le conseguenze che si possono immaginare. Voglio dire che è in corso una revisione, e con questa revisione – ha concluso il commissario – cercheremo di creare un quadro di regole più realistiche, più semplici, e che favoriscono la crescita”.