Pnrr, Brunetta: assunzioni enti locali ‘intelligenti’, stop tetti

Non liberi tutti ma pianificazione, ogni comune proprio coefficiente

NOV 16, 2021 -

Pnrr Roma, 16 nov. (askanews) – “La riflessione che stiamo facendo, finalizzata ai provvedimenti dei prossimi giorni” sulle necessità di personale da parte degli enti locali, “è quella del superamento delle vecchie regole, dei vincoli e dei blocchi assunzionali, in perfetta sintonia con Palazzo Chigi e il Presidente del consiglio, con operazioni non di carattere generico, tetti o vincoli, ma di operazioni di grana fine tendenti a correlare i fabbisogni assunzionali in termini di rinnovo del turn over in funzione degli obiettivi che hanno trend incrementali nell’arco del breve-medio periodo, prossimi cinque anni. Certamente gli investimenti ma non solo gli investimenti, rendendo le regole non ottuse, non piatte, ma intellingenti in funzione dei fabbisogni dei Comuni in questo particolare periodo storico”. Così il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, davanti alla commissione Bilancio della Camera sul decreto con le disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Brunetta ha ricordato che “negli ultimi 10 anni il personale degli enti locali è diminuto di quasi il 20%, negli ultimi 20 anni di quasi il 30%. I comuni hanno visto da un lato diminuire la qualità e quantità dei servizi forniti ai cittadini, dall’altro hanno visto una stagnazione degli investimenti. Si sono depauperati in capitale fisico e umano”. Il tutto, ha puntualizzato il ministro, sarà “sostenibile perché la Ragioneria sempre vigila”, quindi non si tratta di un “liberi tutti ma in ragione della pianificazione esplicitata e certificata. I tempi sono oggi, subito perché si possa partire dall’anno prossimo”, ha assicurato Brunetta aggiungendo che così si risponde al “grido di dolore udito e condiviso da Parma nei giorni scorsi”. Il provvedimento del Conte 1 che ha sbloccato il turn over “è in via di perfezionamento, è questione di giorni”, ha ricordato il ministro, “ma i vincoli assunzionali sono rimasti. Di fatto alcuni meccanismi bloccano il rinnovo del personale, ancorando le capacità assunzionali al rapporto tra spesa corrente ed entrate correnti”, ha evidenziato. Con il dl arruolamento sono state introdotte misure di semplificazione per le assunzioni. Ma “è opinione condivisa nel Governo che occorre rivedere con urgenza, in una ottica di sistema, i meccanismi di controllo della spesa, che a volte impediscono anche agli enti più virtuosi di assumere e di potenziare i propri livelli di efficienza. Ho dato mandato ai miei uffici che si stanno interfacciando con le strutture del ministero dell’Economia e delle Finanze e con la Ragioneria generale e con l’Anci, di individuare in questo veicolo normativo o nella legge di bilancio uno specifico intervento legislativo che consenta di superare l’impasse che riguarda così tante amministrazioni”. “Oggi – ha proseguito – anche stante il processo di digitalizzazione in atto, i Comuni manifestano esigenze di personale qualificato in virtù dell’aumento degli investimenti fissi lordi fino a 15 miliardi annui, anche grazie al Pnrr. Di fatto, un minor fabbisogno di personale per le funzioni che saranno digitalizzate, un maggior fabbisogno delle figure legate alla curva degli investimenti”. Dunque l’obiettivo che si prefigge il Governo è che “i Comuni grandi, medi, piccoli, piccoli e associati, città metropolitane” possano “qualificare le loro potenzialità assunzionali in funzione degli stessi obiettivi che gli stessi Comuni si daranno in ragione dei Piao, i piani che tutte le amministrazioni dovranno definire in un unico testo per la loro programmazione; se avranno investimenti, Pnrr ma non solo, legati alla salute, agli asili nido, alle infrastrutture e così via, dovranno immediatamente individuare i fabbisogni di capitale umano legati a questi obiettivi e da lì verrà fuori un coefficiente assunzionale positivo per gli stessi Comuni, intelligente, in relazione alla customer satisfation di tutti i cittadini del Comune stesso. Quindi ogni Comune avrà un proprio coefficiente intelligente, legato alle proprie funzioni”.