Mps, Sileoni (Fabi): Mef prepara nuovo piano, sarà molto pesante

Ci sarà la richiesta di riduzione di dipendenti e filiali

NOV 9, 2021 -

Mps Roma, 9 nov. (askanews) – Su Monte dei Paschi di Siena “il Mef sta preparando (insieme al managemen-ndr) un nuovo piano industriale che sarà gestito da Mps in sintonia con i sindacati nazionali e sarà un piano molto pesante. Ci sarà una richiesta di riduzione dei dipendenti e delle filiali”. Lo ha affermato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), secondo quanto riporta una nota ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. “Il sindacato non ha compiti di intervento, ma di denuncia e le denunce sono state fatte – ha affermato ancora Sileoni -. Buona parte dei partiti si è interessata alle vicende di Mps solo perché c’erano le suppletive a Siena dove si presentava il segretario del Pd. La sovrapposizione tra la trattativa Unicredit-Mps e le suppletive ha contribuito moltissimo a fare confusione, non per colpa dei candidati, ma in qualche modo doveva essere evitata. Il secondo punto è che ieri c’è stata la commissione d’inchiesta che ha ascoltato il neo amministratore delegato di Unicredit e l’ad di Mps. Nessuno ha detto che l’accordo per cedere Mps, siglato dagli allora ministri Gentiloni e Padoan con la Commissione e la Bce porta la data del 2017, l’Italia rappresentata da quel governo ha avuto tempo 4 anni per uscire dal capitale. Sono passati 4 anni e nessuno dei governi successivi si è sporcato le mani per risolvere il problema, il cerino in mano è stato lasciato all’attuale governo che, con la pistola alla tempia, devono trovare una soluzione”. Ma “non si può non trovare una soluzione perché si metterebbero in crisi clienti e dipendenti della banca. Come ci si arriva a trovare una soluzione? I passaggi per trovarla sono i seguenti: il Mef sta preparando insieme a Mps un nuovo piano industriale che sarà gestito da Mps in sintonia con i sindacati nazionali e sarà un piano molto pesante. Il piano dovrà essere vagliato da Commissione Ue e Bce e se non saranno d’accordo interverranno e modificheranno il piano. A quel punto il piano sarà calato sulle organizzazioni sindacali, ci sarà una richiesta di riduzione dei dipendenti e delle filiali. Noi volevamo una soluzione di mercato perché così parecchi problemi sarebbero stati limitati. Mps sarà asciugato, dimagrito nei costi e poi sarà rimesso sul mercato. Trasformarlo in banca pubblica? Non lo vuole la Ue. Fino al 2018 la Germania ha salvato una serie infinita di piccole-medie banche con aiuti di Stato, l’UE alla Germania l’ha permesso, a noi non ce lo permette. Comunque adesso noi siamo in buone mani – ha concluso Sileoni – con Draghi e Franco e una soluzione sarà trovata”.