Idealista, la top 10 dei quartieri che hanno vinto la pandemia

La classifica dove i prezzi sono cresciuti di più in Italia

NOV 9, 2021 -

Immobili Roma, 9 nov. (askanews) – Negli ultimi due anni, complice l’emergenza sanitaria, il mercato immobiliare, come altri settori dell’economia, ha subito un calo. Tuttavia, in alcuni quartieri delle città italiane, gli immobili hanno visto aumentare il loro prezzo talvolta anche a doppia cifra, effetto di un fenomeno di regionalizzazione della crescita accentuatasi nel corso di quest’anno. L’Ufficio Studi di idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, ha osservato il comportamento dei valori immobiliari, rispetto all’ultimo trimestre “normale” (prima della pandemia), riscontrando aumenti in numerosi quartieri dei principali capoluoghi italiani e stilato una “top 10” di quelli che hanno registrato il maggior rimbalzo proprio in piena ondata Covid-19. Questa evoluzione dei prezzi testimonia come il mercato immobiliare italiano stia andando incontro ad una profonda trasformazione, una frammentazione in tante microaree con peculiarità differenti nei diversi contesti del Paese, ma con numerose affinità. La provincia con i quartieri che hanno incrementato maggiormente il loro valore è Milano. Il quartiere Turro ha registrato un rimbalzo del 44,9% rispetto al primo trimestre del 2020, quello immediatamente precedente alla pandemia, precedendo Olmi-Muggiano (42,1%) e Val di Sole-Fatima (24,9%). Padova è presente nel ranking con due quartieri, Guizza-Bassanello (27,2%) e Salboro (24%). Si tratta di due zone strategiche per gli spostamenti sia con i mezzi pubblici che con un veicolo proprio, attraversate dal principale asse del Metrotram cittadino, il cui capolinea sud si trova in quest’area. I quartieri rappresentano anche il principale punto di accesso alla città per il traffico proveniente dalla parte meridionale della provincia. Altra provincia che ha visto un incremento in alcuni suoi quartieri è Modena in cui Policlinico-Università e Morane-Sant’Agnese Nuova sono cresciuti del 24,7%. Sono contesti ubicati vicino all’Università, fra le più antiche e rinomate d’Europa, che vedono la presenza di tagli grandi e di nuova costruzione in una zona che offre verde e tranquillità, in una posizione strategica grazie alla vicinanza con il centro storico. Anche Bergamo, fulcro della prima ondata di pandemia, ha avuto in incremento con il quartiere Giovanni XXIII-Stazione i cui prezzi sono aumentati del 23,6%. Questa crescita, avvenuta durante i lockdown, è imputabile al frequente ricorso allo smart working da parte delle aziende, per cui molte persone che lavoravano a Milano hanno preferito tornare nella propria città d’origine o spostarsi in un’area un po più piccola, dotata di tutti i confort e ubicata vicino alla stazione per i collegamenti ferroviari agevoli con Milano e altre città della Lombardia. In centro Italia è stata Arezzo la provincia dove i prezzi sono schizzati nell’anno in corso in particolare nel quartiere Vespucci-Marconi, Montevarchi che ha registrato un incremento dei valori pari al 22,3%. Si tratta di un’area ricca di aziende ma, allo stesso tempo, molto tranquilla, nel cuore della campagna toscana. A Palermo, Montepellegrino, (22,3%) è il “vincitore” della pandemia se si considera il Sud Italia. Numerose aziende hanno permesso ai propri dipendenti di lavorare da remoto, da qui la nascita del cosiddetto “south working” e la scelta di questo quartiere a metà tra la periferia, il centro e le zona marittime della città, Addaura e Mondello. Una zona ben collegata dalla ciclabile e che offre la possibilità di fare sport all’aria aperta, godendo di un clima temperato.